sabato 18 giugno 2022

Archivio 56 (Estratto da "la vita a 40 gradi")

 

(Prima pubblicazione domenica 20 luglio 2014)

Estratto da "la vita a 40 gradi"

Dicono che la vita ci rende più duri.  Forse è per questo, che io mastico la mia pelle, come fanno le donne eschimesi con il cuoio di caribu', per ammorbidirlo e dare forma agli indumenti. Io lo faccio per restare tenero, nonostante tutto. E dare forma ai miei sogni.
Buongiorno.
(non fatevi essiccare dal caldo, né dalle persone)



Archivio 55 (Estratto da "goethe & morgana")

 


(Prima pubblicazione domenica 1 giugno 2014)

(Estratto da "goethe & morgana")



Citazione Cortese.
(Handle with care).
 
Stai svanendo. 
Nell'incantesimo di Morgana.
Se tocchero' la tua mano, 
ci sarà una luce bianca.
E tu sarai di nuovo materia.
O per sempre sogno.
 



martedì 7 giugno 2022

Archivio 54 ("Errori")

 

(Prima pubblicazione lunedì 11 novembre 2013)

Errori


















Nei viaggi di rientro, rivedo la giornata trascorsa. Metto in fila tutti gli errori.  Li spiego  a me stesso. Quasi sempre li riconosco. Quasi mai riesco a giustificarli. E non me ne faccio mai una ragione. Cerco di trarne l'insegnamento.  Anzi, li tormento senza smettere, i miei poveri  errori.  Torcendoli e strizzandoli, come si fa con uno straccio a cui si vuol togliere fino all'ultima goccia d'acqua di cui è intriso. Mi fermo solo quando le mie mani sono dolenti e fradicie, le mie braccia sono esauste. Quando il mio cuore, disseccato, inaridito, sfinito, quasi non batte più.

giovedì 2 giugno 2022

Archivio 53 (The break - in the wall-)

 

(Prima pubblicazione giovedì 8 agosto 2019)

The break (in the wall)


Un dubbio appeso 


The break

Anche se l’auto non era granché sporca, ho deciso  di andare all’autolavaggio. Uno di quelli che, per sette euro, ti cospargono per benino il detergente sulla carrozzeria unta e butterata dai moscerini. Dove ti sparano addosso getti fortissimi a base d'acqua e aria compressa. Ma io non mi preoccupavo della lucentezza della macchina. Aspettavo soltanto d’entrare in quell’armatura un po’ arrugginita e un po’ riverniciata a strati azzurri. Aspettavo di essere circondato dalla penombra per mettere al massimo la velocità dell’aria condizionata. Chiudere gli occhi strizzando le palpebre per un momento, per riaprirli un attimo dopo.  Sentire quel freddo quasi fastidioso e attorno a me la pioggia scorrere sopra i vetri e sui finestrini. Le gocce che colpiscono violente le lamiere, mentre l’acqua non smette di scorrere sul plexiglas che pare bruma di campagna. Il rumore delle spazzole e degli spruzzi di risciacquo a metà tra temporale e grandinata, mentre la macchina può procedere tuttavia sicura, senza temere che le gomme perdano aderenza in curva. 
Un minuto di mezza stagione, mentre riesco dall’altro lato del percorso, emozionato e sereno, come certi innamorati che finiscono il giro del tunnel dell’amore. Solo un po’ al contrario. Invece di uscire dal calore della passione nascosta, mi ritrovo a rientrare nuovamente nel caldo torrido dell’agosto sardo. .