La prossima volta che prendete in giro qualcuno che nel proprio profilo social o nel necrologio, ha scritto "imprenditore presso me stesso", pensate al dottor Gianluca Vacchi.
Alla fine non ho resistito. Confessando la mia ignoranza, sono andato a cercare chi fosse, scartando la Treccani e aprendo Google.
In sintesi, credo avere acquisito gli elementi che vi riporto di seguito (tutto rigorosamente copia-incollato).
Benestante di famiglia.
Il padre ha fondato a suo tempo una società che oggi fattura un miliardo di euro (produzione confezioni per aziende alimentari farmaceutiche, ecc.).
I soldi li fa l'azienda creata dal padre.
Lui (Gianluca) è laureato in economia e commercio (dove? quando? voto?), però la carica di amministratore delegato dell'azienda ce l'ha il fratello (quello bravo?).
Lui (Gianluca) ha il 30 per cento delle azioni della ditta di famiglia. Quindi non deve fare altro.
Curriculum: non è solo imprenditore (??), ma deejay, avendo pubblicato una (una) canzone. Pubblica video su Instagram.
Attività imprenditoriali: con i soldi che arrivano dall'azienda creata dal padre e amministrata dal fratello (quello bravo?), ha acquistato un'azienda di mini computer, comprato azioni di aziende di moda; possiede una società che vende e acquista altre aziende (sic!).
Ultimo recente progetto imprenditoriale: cinque punti vendita di kebab.
L'acume finanziario dell'imprenditore si denota nei fugaci riferimenti ai numerosi pignoramenti, come quello da dieci milioni di euro, da parte della banca popolare di Milano. per mancato rimborso di finanziamento (non ha pagato le rate?).
Tanto paga babbo.
Così ero imprenditore anche io.