giovedì 28 ottobre 2021

Archivio 44 (estratto da "orario scolastico")

 


(Estratto da Prima pubblicazione domenica 27 novembre 2016)

orario scolastico (estratto)

Lingue

Dicono che imparare una seconda lingua, imparare a nuotare o ad andare in bicicletta, sia molto più facile iniziando da bambini   Farlo da adulti, non è impossibile, ma molto più difficile.   Se è così per nuotare o pedalare, figuriamoci per imparare ad amare


Chimica (avete presente gli acidi degli anni '60?)

Lo circondo. Lo avviluppo tra le mie spire. Morbido, m'infilo tra le sue pieghe più morbide. Il mio palpito dentro le sue parti più nascoste. Sento su di me le scariche elettriche dei suoi pensieri più intimi. Fino ad affondare, soffocato di piacere. Sentendo ancora, nelle narici, il suo profumo bianco e grigio.  Resto così, ancora ricoperto dalla sua mielina. Disteso su un letto morbido, di assoni e dendriti. A sorridere ai neuroni






venerdì 22 ottobre 2021

Archivio 43 ("praesenti")

 

(Prima pubblicazione: domenica 5 maggio 2019)

praesenti






Nella chiesa spoglia, in cui l'unico ornamento
sono gli angoli squadrati dei blocchi di antica trachite,
il paese invecchia d'improvviso davanti ai miei occhi,
con le rughe posate su visi che un tempo mi erano conosciuti,
come crepe sottili e morbide adagiate su intonaci ormai vecchi,
di case di cui non conosci  piu' cio' che vi abita dentro le mura.

domenica 10 ottobre 2021

Archivio 42 (Romeo, Giulietta, la mela)

 


(Prima pubblicazione 14 ottobre 2017) (Ecco perché i modelli di telefono citati sono vecchi)

romeo giulietta e la mela



Immagino.

Oggi immagino proprio quei due ragazzi eterni. Romeo lo stupidotto  e Giulietta la quadrata. Il Romeo tanto timido da mostrarsi sfacciato in pubblico. La Giulietta sinuosa nei pensieri, al punto da non riconoscervisi.
Certo. Avete ragione. Non si possono usare parole così lunghe e attorcigliate come "riconoscervisi". D'altronde anche i due di Verona erano sufficientemente contorti. Meravigliosamente, s'intende. 
E poi, il balcone. Io me l'immagino oggi, il balcone di Giulietta; con Romeo due piani sotto e lei con la brezza che la rende ancora più incantevole, proprio come nei film di Muccino. Mentre lui, come un banale Scamarcio, resta là, in mezzo all'erba umida, al freddo; con le lumache sotto le suole degli scarponi inzaccherati.  Magari era proprio per quello che la famiglia di Giulietta non ce lo voleva dentro casa.
Si, me li immagino entrambi, oggi.  Giulietta con il suo IPhone8, sottile e diafano proprio come lei.  Romeo con il Samsung S8.  Lui che le scrive parole di passione e di sentimento. Espressioni nascoste al resto del mondo. Immagini ritagliate dalla propria vita per essere regalate solo a lei.  Immagino il lieve afrore del viso di Giulietta, nel leggere quelle frasi, che nascondono il suo nome ovunque. Che mostrano un desiderio fatto di puntini di sospensione e di lettere punteggiate, che si completano solo nel silenzio dei pensieri della sua mente. Così oggi, quel balcone non trova scale per essere raggiunto. Quel balcone fatto di messaggi e piccole faccine in cui ogni parola scritta, sembra pronunciata dal patio in cui Romeo sosta per notti intere, senza mai raggiungere Giulietta.  Perchè le scale, con i telefonini, non servono
.


sabato 2 ottobre 2021

Archivio 41 (citrosil)

 

(Prima pubblicazione mercoledì 1 gennaio 2014)

citrosil

 

Volevo raccontarvi una delle mie piccole storie.  L'ho immaginata iniziando dal momento in cui avete deciso di buttare via quelle inutili vecchie foto. Non più tristi, né rabbiose, nè odiose. Solo inutili vecchie foto. Come i vecchi flaconi di Citrosil, dimenticati, da un'estate all'altra, sul davanzale della casa di mia nonna. A voi non capita? 
E' andata proprio così. Volevo raccontarvi una di quelle storie che accadevano nei film del secondo canale, il lunedì sera. Di quelle storie di donne bellissime e appassionate, che a un certo punto della trama, si ritrovavano con la foto di un uomo in mano. Immobili,  per un istante,  a fissare l'istantanea della propria vita.  Personaggi femminili che, per distruggere quella parte sbagliata della loro storia, potevano soltanto strappare una foto e gettarla via.  

"Una volta l'ho vista, una donna così. Stava seduta in mezzo al suo letto, con le caviglie incrociate. A mezzanotte passata, aveva tirato fuori una scatola di cartoncino patinato. Dentro ci teneva un bel mucchietto di foto, una sull'altra, come fossero le figurine dei calciatori Panini. Non so se ci avete mai fatto caso, ma  le foto, a differenza delle figurine, non si possono conservare a mazzetti ordinati, perchè non sono mai tutte uguali.  Hanno dimensioni diverse l'una dall'altra.  Così, quando le riprendete per guardarle, dovete girarle e ruotarle nella giusta posizione. Ricordo ancora, con quanta attenzione, scrutasse quelle foto, prima di passarmele. Con quanta tenerezza e amore, le guardasse. Era come se, prima di mostrarle, dovesse riordinare le pieghe dei vestiti sgualciti, o aggiustare il ciuffo, trascinato dal vento, al momento dello scatto. Di ognuna, mi raccontava luoghi e personaggi, antefatti ed epiloghi. Per ognuna poteva ricordare un profumo, una parola, un'emozione. Di alcune ricordava solo la rabbia, per una parola non detta, o per un inganno subìto. 
Mi raccontava delle tante volte in cui aveva deciso di strappare quelle foto, di buttarle via assieme a quei ricordi pieni di rabbia. E delle altrettante volte in cui, mentre le prendeva tra le mani, ricominciava a guardarle e a sentirsi incapace di distruggerle. Guardarle era per lei come rileggere i piccoli fogli degli adolescenti o le brevi lettere degli amori giovanili. Quando vengono ritrovati in un cassetto.
Erano tutte immagini molto belle. Come possono esserlo le foto, i racconti, le espressioni, i movimenti, di chi amiamo.  Ricordo ancora oggi un suo ritratto, di una bellezza impressionante, tirato fuori dal fondo della scatola. L'ho visto soltanto quella notte, ma lo ricordo perchè mi è capitato di riconoscerlo, molto tempo dopo, stampato in bianco e nero, su un giornale, guardato per caso. Sono certo di avere staccato la pagina e di averla conservata da qualche parte. O forse, ho soltanto immaginato di farlo." 
(*)
   
Ecco, per quanto sbilenca, volevo raccontarvi una storia così.  Poi, mentre iniziavo a prendere appunti sullo smartphone, mi sono reso conto di un'evidente mutazione. Le foto delle nostre vite non sono di cartoncino. Le parole delle nostre storie non sono graffiate sulla carta. Se per le mail, esiste ancora la possibilità di restare incantati a rileggere caratteri arial, verdana, o times,   per distruggere le foto basterà invece, solo una piccola pressione su un tasto o su un touchscreen. Non avremo neppure il tempo di elaborare emozioni o rancori, rimpianti o rimorsi, ragioni o sentimenti. Non avremo un amico seduto sul letto, a cui mostrarle. Ci potrà salvare solo l'opzione "annulla". Se non saremo impulsivi o precipitosi.

(*)https://youtu.be/ypcoO2H4IE0

1996
Inghilterra
Germania-Repubblica Ceca 2-1 gg
Germania