domenica 4 luglio 2021

Archivio 28

 

Prima pubblicazione domenica 20 luglio 2014)

la vita a 40 gradi

Informazioni

Ho deciso che ci sono troppe nuvole e troppo caldo per andare a sudare al mare. E siccome non ho compagnia per stare al chioschetto di Ludovico, mi  sono messo a raccogliere i pensierini delle sette e mezza del mattino.  Stavolta sono un po' troppi, lo ammetto. Ma i pensierini non sono come le patate dell'orto di Pizzente. Se li lasciate da parte, non germogliano, ma fanno la muffa.

Precauzioni d'uso.
 
Ho volutamente tolto l'ordine cronologico e ho suddiviso alcuni più lunghi, da quelli istantanei. La quantità delle righe, è inversamente proporzionale alla velocità in chilometri orari, del momento in cui vengono scritti. (Non fate finta di non sapere che scrivo guidando e/o guido scrivendo)



I
Non è colpa mia, se ho le orecchie normali. Continuo a cercare un paio di normalissimi  auricolari. A forma di normalissimi auricolari.  Da infilare dentro un paio di normalissimi padiglioni auricolari.
Non ho orecchie aliene. Non ho canali uditivi modello Wolverine. Non ho alcuna punta modello signor Spock.  E allora, perché mai vi ostinate a fornirmi cuffiette con padiglioni in gomma, a forma di mini-perette, simil micro-clisteri? O ancora più improbabili  forme bombate, con apertura conformata e maniglietta richiedente ampi spazi, solo per superdotati? (di orecchie, intendo)
Il risultato è che sto inutilmente  ad armeggiare, nel frustrante tentativo di sentire qualcosa dal mio telefonino, nonostante il volume a manetta.
E la cosa che più mi irrita, è che dall'altra parte, l'unica cosa che sento distintamente, è la mia Joyce.
Che mi chiede, urlando amabilmente, se sono sordo. Mandandoci a quel paese. Me e gli auricolari hi-tech.


II
Oggi potrei fare come quei vecchi, che escono per fare la spesa e non ritornano a casa per pranzo. Scompaiono  per qualche giorno. Per essere ritrovati in un qualunque luogo di campagna. E fanno finta di non ricordare cosa hanno fatto in tutto quel tempo.
Si. Potrei fare così. Prendere all'improvviso una qualunque piccola strada bianca e ghiaiosa, in direzione del mare. Arrivare fino alla sabbia, senza neppure togliermi le scarpe.
Immagino che, probabilmente, non  arriverei al lavoro.  Letteralmente scomparso. Per essere ritrovato in un qualunque luogo di mare. Dopo essere mancato per un sacco di tempo. Il tempo di una canzone di Jovanotti.

(continua)

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