Sono qua.
Io e la polvere che porto addosso.
Proprio quella che ho trascinato con me.
Che non si solleva più, neppure nelle giornate di vento.
La farina bianca della vita che cerco di scuotermi via.
Se avessi una spazzola proverei e riproverei
a farla saltare via dalla mia camicia blu.
E se non bastasse, ci soffierei sopra,
come si fa da bambini, per mandare via
un bacio posato sul palmo della mano.
Di quei baci che hanno paura di volare.
La notte potrei camminare nel buio, andando a tentoni, per acciuffare nuvole a caso.
Da portare con me senza sapere dove, per disporle come si faceva col muschio dei presepi, un po' per caso e un po' per piacere. Per fartele trovare il mattino dopo al tuo risveglio, mente lo sguardo appena socchiuso, vola diritto e perpendicolare, rimbalzando sui batuffoli.
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