domenica 27 ottobre 2019
musica classica
28 ottobre.
San Giuda Taddeo Apostolo.
Il mio essere indeciso su ogni questione, nella ricerca improbabile della perfezione.
"Moderato"
Riempio le mie giornate dei gesti meschini della quotidianità.
Sistematico, mi alleno alla mediocrità.
Come antichi atleti si preparavano senza tregua
allo scontro mortale con nemici imbattibili.
"Adagio"
Pensare che potresti essere
a un solo respiro da me.
Due piedi sopra di me,
posata sulle mie spalle.
Sotto qualunque portone
ai lati di una strada
che scende fino al mare.
Dovunque, in ogni posizione,
a qualunque distanza.
Impossibile da misurare
nella tua bellezza,
che posso vedere
soltanto chiudendo i miei occhi.
Con un ricordo
che non si mette a fuoco,
neppure strizzando
le mie palpebre gonfie.
Ora che il sale che le seccava
è scivolato via
senza farsi disciogliere
da una lingua ruvida,
che usa parole sconosciute.
"Andante"
Così cinico, l’asse terrestre,
che non ha mai pensato,
neppure per un minuto,
di rallentare
e lasciare che le giornate d’estate
non si accorciassero.
"Presto 1"
Senti l’odore forte della terra bagnata e dell’erba.
Sai che c’è la pioggia nel buio, da qualche parte neppure troppo lontana.
Ti chiedi se respirare forte, per avere per te quell’aroma nelle narici.
O se trattenere il fiato come fosse la prima volta.
Ti fermi ad aspettare che sia troppo tardi, così che possa bagnarti con le sue gocce forti, pesanti, quasi violente, a scuoterti.
Oppure che sia troppo presto.
"Presto 2"
Mi sveglio prima di tutti gli altri, per non fare sentire la mia solitudine che durante il resto del giorno tengo nascosta. Avvolta nei teli grossi del cotone di un sorriso, come un tempo si faceva con l'impasto appena steso, che attendeva il calore del forno.
Respiro lento e tranquillo senza commiserazione, come se potessi sentire il sapore diverso dell'aria di quando c'eri tu.
Mentre già mi preparo a trattenere nuovamente il fiato per la giornata che verrà, come da bambini quando, nascosti, non si voleva essere stanati.
Almeno non troppo presto.
(Dedicate to Claudio Baglioni)
"Chissà se mi pensi"
Guardi il concerto
stretta tra le braccia
che vorrei
avessero la forma
delle mie parole
lontane e avvizzite.
Senti le canzoni
che conosci a memoria,
tenendo posato il tuo
viso morbido
che lascia spazio
a un respiro
che non é il mio.
"Serenata"
Quaggiù i riflessi bianchi e rossi dei cartelli stradali.
E lassù quell’ultimo spicchio di una luna che vuole resistere e non vuole scomparire.
Come se questa fosse per lei l’ultima notte.
Come se non sapesse che sarà ancora nuova e di nuovo piena, al ritmo dei giorni e delle maree che segnano le rive degli Oceani, come i galeotti tracciano sui muri le righe della pena scontata.
"Vivace"
Quando stava prendendo l’argilla per darci forma e funzione, poteva pensare a fornirci di tre braccia. Oggi non saremmo rimasti con una sola mano disponibile, visto che una stringe sempre lo smartphone.
mercoledì 16 ottobre 2019
vendimi
Questa città che mi carezzava morbida,
ora mi accoglie ruvida,
nel suo abbraccio doloroso.
I suoi raggi di sole che invece di riscaldarmi,
rimbalzano sulla mia pelle ormai indurita.
Vendimi emozioni.
Non importa il prezzo che mi chiederai.
Dimmi pure che sono le tue. Anche se appartengono a un altro.
Usate o logore. Io non avrò occhi che per loro.
Le terrò nascoste e ben custodite, come certi ladri fanno con i quadri troppo famosi per essere esposti.
Le amerò come fossero mie, come figli sfuggiti alla guerra e rifugiati in una nuova casa.
Perche io racconterò per sempre che che sono le tue emozioni.
Quelle che mi hai regalato
Vendimi emozioni.
Iscriviti a:
Post (Atom)