domenica 19 maggio 2019

testimone oculare



Tu mi dici che sono quelle gocce, che hai instillato nella piega più nascosta delle mie palpebre, a fare dilatare le mie pupille.
Non l'immagine di te, riflessa e rovesciata  sul fondo dell'occhio.
Mi racconti che quella lacrima sola, che scivola e discende, seguendo la piega di lato al naso, è solo un effetto collaterale del farmaco.
Non la luce del tuo viso rotondo.
Mi convinci che non devo avere paura, che tu possa vedere fin dentro il buio, arrivando dove neppure io stesso posso giungere.
Ora che vorrei svegliarmi e trovarti ancora all'interno dei miei confini, sorpresa a camminare lungo la curvatura del globo degli occhi. 
Abbandonata.  Di fronte a me.




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