sabato 23 febbraio 2019





Il Mondo, che cerca di parlarmi con i suoi film, le sue canzoni. Che riempie ogni spazio con le sue parole. Ogni ora del giorno, ogni minuto della notte.
Ma io non lo ascolto. Frugo nei suoi fotogrammi, sfoglio veloce le pagine pentagrammate di cui non conosco le note. 
A volte capita che lui si fermi, come facevano certi maestri quando si accorgevano di un alunno che volava via, guardando la parete bianca con i cartelli colorati delle vocali.  
Allora io lo guardo, il Mondo. Faccio cenno con la testa, di proseguire. A volte dico anche "ci sono". Così lui fa finta di credere alle mie parole e riprende a girare attorno ai respiri corti e ruvidi, che sono l'unico suono che posso vedere nel buio della notte, ritagliato dalla luce delle strade. 
Faccio silenzio fino a che non rimanga nulla che non sia tu.



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