sabato 23 febbraio 2019





Il Mondo, che cerca di parlarmi con i suoi film, le sue canzoni. Che riempie ogni spazio con le sue parole. Ogni ora del giorno, ogni minuto della notte.
Ma io non lo ascolto. Frugo nei suoi fotogrammi, sfoglio veloce le pagine pentagrammate di cui non conosco le note. 
A volte capita che lui si fermi, come facevano certi maestri quando si accorgevano di un alunno che volava via, guardando la parete bianca con i cartelli colorati delle vocali.  
Allora io lo guardo, il Mondo. Faccio cenno con la testa, di proseguire. A volte dico anche "ci sono". Così lui fa finta di credere alle mie parole e riprende a girare attorno ai respiri corti e ruvidi, che sono l'unico suono che posso vedere nel buio della notte, ritagliato dalla luce delle strade. 
Faccio silenzio fino a che non rimanga nulla che non sia tu.



venerdì 22 febbraio 2019




Come possono diventare banali e dozzinali, le nostre  parole.
Opache come il riflesso degli specchi invecchiati,
ricoperti dalla patina untuosa della polvere
dell'abbandono.


L'uomo (in) nero

Clausuore 


domenica 10 febbraio 2019

acidi (tramonti)





Ora che non riesco a scrivere
e i miei racconti sono diventati
fotografie e poi disegni
appena tracciati,
mi chiedo come sarà la mia fine,
quando non riuscirò più
a immaginarti.


Teorema

(X-1)
Tutti abbiamo piccole fortune.
Guai a vedere quelle altrui e non godere delle proprie.

(X+1))
Tutti abbiamo grandi fortune.
Guai a vedere quelle altrui e non godere delle proprie.







giovedì 7 febbraio 2019





 Che ci faccio in questi luoghi? Guardo l'inesistente.


Amare una parola, un nome. Come fosse un corpo.