domenica 13 gennaio 2019

il freddo è lui


Le passeggiate del venerdì sera di gennaio. Incontri il Freddo e ti fa piacere conversare camminando con lui. Gli chiedi da dove sta arrivando, quanto si trattiene e dove si fermerà per la notte. Lui ride, scivola sul tessuto di plastica lucida blu del giubbotto imbottito, ti dice che sembra ben fatto e che dev’essere molto caldo. Anche lui, come me, poggia piano gli scarponi sulle mattonelle di cemento rigato e mi confessa che non gli sono mai piaciuti gli schizzi di acqua gelida sulle caviglie nude. Lui è il Freddo, ma non è mica scemo.  Per questo ci ritroviamo a parlare di certi tepori che ci mancano, che facciamo finta di non desiderare, di cui non parliamo con nessuno, da così tanto tempo. Lui a ricordare di certi rami slanciati, conosciuti  nella luce gelida della luna, nelle notti pulite di gennaio. Dell’incanto nello sfiorare il sottile strato di brina gelata e luccicante. Per finire chiedendomi se fosse la stessa emozione che io provavo nello sfiorare senza farmi notare, certi capelli lisci.




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