Il Leopardi de noartri
Come si può essere turpi nell’inganno. Si considera con leggerezza la pena terribile di quelle ore, lasciate morire per un trucco inventato dall’uomo che tutto distingue, nel confondere l’altrui animo, specie quando esso appartiene a cose ritenute inanimate.
Così che quelle lancette, straziate dalla sofferenza, urlano mute. Senza spiegazione del doloroso mistero che le avvolge di silenzio. Disperano del non capire perché, ritrovandosi nello stesso punto in cui si sono incontrate al sorgere del sole, esse non possano lanciare alcun suono, ora che il sole tramonta.
Figlie di un Dio minore, destinate all’estinzione, queste sveglie con le lancette, il cui quadrante porta incise solo dodici ore. Ammutolite da una levetta.
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Un altro Renoir de noartri |