lunedì 24 settembre 2018

emo - zioni (reloaded)


Alcune parole esistono solo una notte, per scomparire al sorgere del sole.

(Qui le troverete solo dentro la notte)



Il mio si.
La pressione sulla pelle sufficientemente spessa, in quel punto che potrai portare sempre con te, senza che nessun altro possa vedere. Che soltanto tu potrai sentire.
La lieve puntura e il bruciore che si fara' calore senza tempo. L'affondo sottilissimo che si moltiplica nella testa, come fosse altro, che non una lama affilata all'inverosimile. I micron che si dilatano, incrociando il sangue e strappando battiti al cuore.
Il metallo che si ferma nel minuscolo rivolo rosso vivo, mentre l'eccitazione prosegue andando fino in fondo, trovando il centro scuro del piacere.
Lo scorrere lentissimo, sul piano inclinato del convesso che hai scelto per ospitare quel piccolo amorevole marchio.
La rete finissima di garza che si gonfia leggermente, prendendo il colore della porpora, come fosse capace di prosciugare il gusto che si fa liquido, e che pure ricomincia a sgorgare un attimo dopo.
Netti, eppure invisibili i margini, che si aggrappano, come fanno certi corpi,  che s'avvinghiano stracciandosi  l'un l'altro. Mentre li assisti con scrupolo, come feticci di una irrefrenabile passione.
E tu sei gia' li'. In un altro luogo. Che ancora non esiste. Dove al solo guardare negli occhi, potrai leggere quel cordoncino inseparabile dal suo corpo. E dal suo cervello. 
Immaginato o reale. Realizzato adesso o domani.

Stabilire il limite sara' per un altro tempo.

Per andare oltre, bisogna dapprima correre avanti e poi tornare indietro.







venerdì 21 settembre 2018

gorilla glass




Ne prendo nota...

https://youtu.be/IuUDRU9-HRk


Spazzami via
colpiscimi
disperdimi
dissolvimi.
Altro non posso sperare,
nelle prime ore del mattino.
Io che sono nebbia.
Microscopiche goccioline fatte di te.


https://youtu.be/Ki5keBCz8DQ


Ogni mio respiro è il tuo sapore portato alla bocca.
È nella tua direzione lo sguardo che si orienta.
È il profilo del tuo corpo qualunque riga sinuosa tracciata.
È incisa nella mia anima e riemerge sulla superficie della mia pelle ogni tua singola parola.



La profondità del mondo si è chiusa.
Sotto di me solo una superficie dura
che non si scalfisce.
Non abbiamo più unghie,
solo polpastrelli.
Ammaestrati dal domatore
a scorrere sul vetrino.



Leggimi qualcosa, se non puoi scrivermi.

(Cosa succederà, quando l'algoritmo diventerà geloso?)





lunedì 17 settembre 2018

writing school 2








Esercizio 2

Quando ho accettato la richiesta del Cireneo, non pensavo che avrei dovuto faticare  così tanto.  - Un tavolo per pochi amici - aveva detto.  E invece sono arrivati  in dodici, anzi in tredici, perchè un Iscariota è arrivato in ritardo, con la scusa che doveva trattare non so quale affare.  Pensare che avevo messo sù persino la migliore tovaglia di lino bianco.  Guardala ora come l'hanno ridotta, con tutte le loro mani unte.  D'altronde non posso dire che si siano comportati male o abbiano dato disturbo ai clienti nell'altra stanza della taverna.  Almeno fino al momento in cui dev'essere accaduto qualcosa. Ho pensato che fosse colpa del vino  stantio che ho servito loro.   Invece li ho ritrovati  a gridarsi addosso, ad alzare le mani l'uno contro l'altro.  Urlavano, come può urlare al Sinedrio un ladrone che si proclama innocente; qualcuno persino strappandosi le vesti.
- Io signore?
- Neppure io, signore?
Non m'impiccio nei fatti dei clienti, ma stavolta chiederò più del pattuito.  Per la fatica, il disordine e soprattutto per la tovaglia rovinata e macchiata di vino, che sembra un sudario.







Futuro color cobalto

esattamente lassù







sabato 15 settembre 2018

writing school 1


In questi giorni ho imparato altri segreti della scrittura. Ho messo altri utensili nella cassetta degli attrezzi delle parole. Ma l'emozione nascosta sotto il bavero non si mostra.

Capisco quanto grande possa essere il vuoto lasciato da ciò che è piccolo. Quanta meraviglia possa contenere l'essere normale. Quante lettere che vorrei farti ricucire o pieghettare, come si fa nel richiudere l'involto del ripieno della pasta fresca, con le mani tiepide. Come possa essere brulicante l'immagine sbagliata di una storia che non viene raccontata. Di un clic che spegne e lascia al buio. Moscacieca dei sentimenti.

https://youtu.be/jAc_4ejeZmw



Esercizio 1
Il caffè bevuto in un angolo di porticato, di questo paese dove spesso i telefoni non ricevono. La pausa che diventa un piccolo convivio, dove si parla di luoghi e logos. Dove alle sedie di ferro troppo sottile, si preferiscono panche in pietra che iniziano a essere meno ruvide, lisate dallo strusciare dei pantaloni di tela dei turisti. Uno spigolo d'aria dove lo studente apre a ventaglio le sue carte del futuro e confessa che ancora non sa quale figura sarà estratta dal mazzo.



Poi la compagnia telefonica decide per te. Ti costringe a raggiungere l'antico piazzale delle armi, perchè tu possa trovare un bellissimo cappello di paglia e sotto il sole che non ti aspetti a settembre, quei fiori  spavaldi che raccontano di vacanze da fotografare e mi ricordano di quando i telefoni potevano ritrarre solo i piedi.



lunedì 10 settembre 2018

domenica 9 settembre 2018


istruzioni per l'uso

1 penombra (grigio)
2 divano (bianco)
3 occhi chiusi (nero)
4 play (fade)

https://youtu.be/Wa6TYe6ocTA

no-true colors


Colori inesistenti per pensieri resistenti


VERDE

PARETI

CONI FILATI

LEGGE RI

NATURA MORTA


GEMELLI

mercoledì 5 settembre 2018


Alcune parole esistono solo una notte, per scomparire al sorgere del sole.

(Qui le troverete solo dentro la notte)



CANTO DI FERRAGOSTO
Romanzo di Charles Dickens

Lo spirito dei Ferragosti passati.


Talvolta si desidera un corpo e si cerca a chi appartenga. Io lo desidero, perché so a chi appartiene.


A chi ti trova semplicemente bella, tu rispondi che sei normale. Allora, io non ti troverò bella. Neppure normale. Ti troverò. Semplicemente

A volte, ci si trova a seguire la flessuosita' di un corpo. Altre volte, invece, ci si perde a seguire le flessuosita di un cervello. Incontrare entrambe queste cose, significa perdersi e ritrovarsi continuamente.



Alcune parole esistono solo una notte, per scomparire al sorgere del sole.

(Qui le troverete solo dentro la notte)