Come nelle storie minerarie dell'ottocento. Credo succeda cosi' ai minatori intrappolati in galleria.
Dapprima cercano di ritrovare immediatamente la via d'uscita, poi decidono di attendere che, dall'esterno, arrivino i loro soccorritori.
Nel rendersi conto che il tempo passa inutilmente, riprendono, forsennati, a cercare di scavare, rimuovere i detriti pesantemente inamovibili.
Fino a che, spossati, dedicano la loro immobile attenzione alla luce dell'ultima lampada a carburo rimasta accesa.
Non ho con me la piccola lampada. Eppure posso seguire l'aria respirabile che si consuma senza scampo. Posso sentire l'oramai inutile movimento del torace; il discendere e risalire della miscela senza ossigeno, che riempie inutilmente i polmoni.
Cosi' e' la galleria chiusa di certi giorni. O, se preferite, i giorni a forma di galleria senza piu' aria.
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