lunedì 25 settembre 2017

diario fotografico (2)










Chiedimi di lei. Fammi domande. Non fermarti se io non so rispondere. Affonda fino a che qualcosa possa farsi estrarre. Minerale fuso che affiora come metallo in superficie.  







Non so com'è il futuro. Neppure so come sarà. Non ne riconosco le fattezze, anche se brancolo  con le mani nel vuoto assoluto. Nel luogo dove oggi non trovo neanche un granello di polvere che mi racconti di quel mondo disgregato, che oggi non c'è più. Il creatore avrà un'intera Domenica per generarne uno nuovo.











Spezzo i ricordi come fossero legnetti ancora umidi, per alimentare quel misero fuoco. Perchè possano vederlo i tuoi marinai, così che corrano ad avvisarti della mia esistenza. 















L'inutilità apparente delle notti, che rubano ore, mentre ci passano vicine, come abili borseggiatori, nascondendo ciò che è nostro e mostrandoci ciò che è tuo, mentre si allontanano.






Un'estate così rapida, corta, stretta.
Senza l'unità di misura delle tue spalle che si coprono e si scoprono


















A volte, anche l'acqua vuol sembrare sabbia. Per sentire i tuoi piedi nudi posarsi, schiacciata dal tuo peso leggero









(Specchio, specchio)




(non chiedetemelo ancora: le foto sono tutte mie)

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