
Chiedimi di lei. Fammi domande. Non fermarti se io non so
rispondere. Affonda fino a che qualcosa possa farsi estrarre. Minerale fuso che
affiora come metallo in superficie.
Non so com'è il futuro. Neppure so come sarà. Non ne riconosco le fattezze, anche se brancolo con le mani nel vuoto assoluto. Nel luogo dove oggi non trovo neanche un granello di polvere che mi racconti di quel mondo disgregato, che oggi non c'è più. Il creatore avrà un'intera Domenica per generarne uno nuovo.
Spezzo i ricordi come fossero legnetti ancora umidi, per alimentare quel misero fuoco. Perchè possano vederlo i tuoi marinai, così che corrano ad avvisarti della mia esistenza.
Un'estate così rapida, corta, stretta.
Senza l'unità di misura delle tue spalle che si coprono e si scoprono

A volte, anche l'acqua vuol sembrare sabbia. Per sentire i tuoi piedi nudi posarsi, schiacciata dal tuo peso leggero
(Specchio, specchio)
(non chiedetemelo ancora: le foto sono tutte mie)
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