Dicono che la sabbia delle spiagge, come le cellule del nostro corpo, cambi di continuo e noi, come quelle spiagge, non siamo mai gli stessi. Ci penso, mentre viaggio sulla statale che trafigge l'isola. So che dovrei svoltare a destra, ma vorrei andare diritto. Vorrei arrivare fino al mare. Camminare sulla spiaggia, per ritrovare almeno un chicco di sabbia, che si ricordi. Un granello bianco che almeno mi dica "Si, io c'ero. E' tutto vero". Raccontalo di nuovo. Sono qui per te.
Certi giorni, la musica ha l'odore della piazza. L'odore delle persone, del profumo gettato addosso senza ritegno. L'odore della birra intiepidita, nel circolo vizioso del caldo della mano che tiene il bicchiere.
7 volte Lui, 6 volte Lei
Lui e lei. Tavolino quadrato color aragosta in via Roma. Due birre zeroquaranta. Una ciotola di noccioline salate comprese nel prezzo.
Prologo: Lei arriva prima e si siede al tavolino. Lo precede di un paio di metri, perché lui deve fermarsi un momento con il cameriere. Poi arriva, sposta la sua sedia dai novanta gradi, sul lato, e la porta allo spigolo, calcolando con esperta maestria la distanza minima necessaria a concedere a lei, un bacio. Un bacio dove le mani tengono il viso di lui, come se dovessero tenere un sogno nuvoloso che potrebbe evaporare all'istante.

Argomento iniziale: la Felicità. Lei descrittiva, la disegna nell'aria, capace di farne intuire persino la forma. Lui che invece risponde in pieno stile "Cacciari è un incompetente".
"Troppo caldo" si alza, entra nel bar, paga (credo) e riesce. "Ciao, grazie Lory" .
Lei, che non ha ancora finito, si alza, mentre lui è già in piedi davanti al tavolino, insofferente. In piedi, li posso finalmente vedere mentre vanno via. Così posso apprezzare le sue spalle da palestra (o da lavoro) del tutto fuori luogo, attaccate a un bacino da ragazzino, con gambe coerenti. E forse capisco perché lei, che è davvero una ragazzina, sia incantata da lui; più grande, anagraficamente e anche nella parte superiore del corpo, ma adeguatamente adolescente, nella parte inferiore.
Sciocche canzoni lanciate nella ciotola,
come monete false,
che il mendicante cieco riconosce,
eppure ringraziando, ti sorride.
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