venerdì 12 maggio 2017

yin trattino yang

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Capita. 
Rileggevo, per puro caso, uno scritto non troppo vecchio. E nel rileggerlo, mi sono accorto di avere perso per strada una piccolissima frase, senza la quale però, smarrivo quello che era un altro pensiero. Così, come per gli estremi che si toccano, come la materia e l'antimateria, come l'Yin e l'Yang, ora lo rimetto nelle vostre mani, perchè, leggendolo, abbiate la curiosità di cercare e ritrovare il suo gemello diverso. Ma, soprattutto abbiate l'occasione per pensare che ogni più piccola scelta o casualità, ci possano cambiare. Mica per sempre. Solo per un minuto. Il tempo di leggere sette (otto) righe.

"Come gli emigranti, poso la valigia color nocciola. Aspetto che il treno si fermi del tutto. Che si aprano le porte. Guardo ancora una volta il cartoncino spiegazzato del biglietto e ancora una volta chiedo all'uomo in divisa, dove vada il convoglio.
Mi vengono in mente tutti quelli che dicono che la vita è un viaggio. Che tutti noi cerchiamo di vedere una destinazione. Così, aspetto che le porte si richiudano e il treno riparta, lasciandomi sul marciapiedi dove mi aveva trovato.  Perché, dopotutto, il luogo in cui voglio andare, ha un altro nome. Una parola d'altri tempi. Scritta con l'accento.  Alcòva."