venerdì 31 marzo 2017

zibaldoni



ALLA FIERA DEL POST

Venite pure. Avvicinatevi senza paura. Non restate in mezzo alla folla che passeggia sgomitando. Date uno sguardo al tavolino qua in fondo, isolato. Magari troverete qualcosa che possa piacervi. Che cercavate da tempo. O che non sapevate di volere. Sono piccoli pensieri, poveri resti, paccottiglie messe in fila ordinata, perché uno sguardo si posi. Non fa niente, se non comprerete nulla. Basterà che acquistiate un sorriso. E che io possa avere per un istante, i vostri occhi che luccicano.











CONVERSAZIONE POETICA  

I
Ogni goccia del tuo affetto, del tuo modo d'amare distillato. Così concentrato, che quando cade, posandosi, si estende su di ogni superficie. Che rammollisce ogni durezza, come pane inzuppato nel vino rosso.

II
Mi sono ritrovato quasi servitore trepidante, nell'attesa di essere chiamato. 
Felice di svolgere qualunque compito richiestomi. 
Volontario schiavo del piacere dell'essere al servizio della Padrona.

III
Non è scontata. 
Nulla è ovvio in lei. 
Come la Bellezza, che appare in ogni più piccolo, significante particolare. 
Come un'orcia che di continuo si riempie, debordando in minuscoli rivoli.

IV
Non ho difficoltà a parlare. Parlo molto, in genere. 
Poi ascolto te. E le tue storie, i tuoi ricordi. Ogni più piccolo particolare. 
Allora inizio a parlare poco, per seguirti meglio. 
Abbasso il mio tono. Come si abbassano le luci, quando si vogliono guardare meglio certe stelle, nelle loro forme di costellazioni.

V
-"Mi chiedo come sia..."
 -"Cosa?" 
-"Essere un bicchiere..."
-"Un bicchiere?!"
-"Non un bicchiere qualsiasi, ma quello che tieni in mano e poi sulla bocca."

VI
I luoghi hanno l'anima di chi li abita







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