I GIORNI E IL TEMPO
Se hai deciso che questo sole è un anticipo di primavera, il termometro che segna dieci gradi, dovrà farsene una ragione. E spostarsi, rassegnato, sul venti.
Le persone puntuali sono l'unità di misura dell'universo. Come Greenwich. Necessarie per orientarsi nel Tempo e nello Spazio. Impossibile ritrovare noi stessi sulla mappa della vita, se non usando loro come riferimento.
SCIENZA & FANTASCIENZA
Una invasione aliena. Questo mi manca. Una bella invasione di extraterrestri cattivi. Di quelle che fanno spegnere tutti i motori delle auto. Che fermano gli orologi. Magari soltanto per un quarto d'ora di silenzio. Dalle sette alle sette e un quarto.
Qualcuno, prima o poi, dovrà avere il coraggio di dirlo: per ritrovare se stessi, non serve usare Google Maps. Lo smartphone non vi potrà salvare, se vi sentite smarriti o persi.
ANATOMIA
Sono un organismo evoluto. Vivo grazie a un cervello, una bocca, un naso, due occhi. I tuoi.
In ginocchio, ti porgo la mia mano, affinché tu ne legga le linee, sfogliandola ruga per ruga, fino al più piccolo segreto.
Seguo le linee della mia mano. C'è stato un tempo in cui i dinosauri dominavano il pianeta, in cui le mie spalle non erano curve, la mia schiena era diritta e la mia pancia non c'era.
Raccontami il mondo che cambia, davanti ai miei occhi ciechi.
Una casa intera, senza pareti. Candele larghe e basse. Cilindri di luce che tremola, per rendere sfumati i tuoi lineamenti, quando pronunci parole curvate all'interno. O quando il silenzio si rivolge all'esterno.
VIAGGI
A volte, non mi sembra la cosa giusta, questa scatola di cartone. È vero che posso sentire il sapore salato delle lacrime, quando si depositano direttamente sulle ginocchia appoggiate sulle mie guance. Imparo l'importanza del respirare piano e lentamente perché non ci sono i buchi per l'aria. Capisco che sentire l'aderenza delle pareti contro di me, impedisce che, muovendomi troppo, io non venga sballottato durante questo viaggio. Mi hanno rassicurato che una volta arrivato, sano e salvo, Li ringrazierò per tutte queste attenzioni. Non vedo l'ora di giungere in questo luogo lontano dagli affanni, dove potrò restare per sempre. Questo luogo con un nome che non ho mai sentito prima. Che ricorda l'energia. Dis-carica.
La tua vita, il tuo viaggiare, sotto i miei occhi. Stropicciata come una vecchia cartina geografica, che distendo con le mie mani, come si stiravano un tempo le camicie inamidate. Così, seguo i tuoi spostamenti in quel mondo di cellulosa stampata. Come fossero il mio viaggiare, la mia vita.
Il buio, stasera. Così denso che mi sembra di sentirlo addosso. Come se, alla giusta velocità, potessi entrarci dentro. Oppure sia lui a schiantarsi su di me.
Vista la cronaca, riconosco la lungimiranza di Anas e Regione Sardegna, nel lasciare incrocio a raso sulla s.s.131 a Mulargia e Villagreca.
METEO
Le nuvole, stamattina, si sono fatte pulviscolo d'acqua. Che s'infiltra d'ovunque. Indifferente al dentro o al fuori. Come se non esista spazio che non voglia occupare. Come certi stormi di uccelli minuti, capaci d'infilarsi nelle turbine degli aerei, bloccandoli. Così questa bruma primaverile, sembra impastare ogni pensiero. Forse per ricavarne nuova forma.
Confuso, a volte. Come il Dio delle Nubi, che volesse conoscere il destino di ogni singola goccia che si distacca e percorre il Cielo. Come volesse vedere di ognuna, il punto esatto in cui precipita, polverizzata, sulla Terra.
Quel buio che cola denso sulle mie braccia. Così tenacemente adeso, che non riesco a staccarlo. Neppure guardando quella Luna che ieri era piena e oggi è sbucciata da un lato.