martedì 14 febbraio 2017

perfidi valentini



Sarò perfido. 


Troppo facile, il 14 febbraio, raccontare di Storie che non finiscono mai. Di desideri che non invecchiano con l'età (cit.Franco Battiato). Di ciò che non basta ed è una volta sola (cit.Vinicio Capossela). 
Oggi, senza averne merito alcuno e senza esserne destinatario, ho letto un messaggio che viaggia nel Tempo, da circa sei lustri. Nella mia immaginazione, è un messaggio che ha preso forma vivente, alimentandosi egli stesso, del Tempo che passa. O forse, divorandosi egli stesso.
Leggendolo, ho pensato a come sia immutevole la necessità umana di trasmettere i propri sentimenti. Che sia una bottiglia con dentro un rotolo di pergamena, o una sonda spaziale come Voyager.   Entrambi lanciati in una direzione altrettanto vaga, quanto la possibilità di essere ritrovati.
Per un qualche misterioso fenomeno, il Tempo dentro la bottiglia e dentro la navicella, si ferma. L'inganno della memoria tiene del tutto sospeso all'interno, mentre lo Spazio esterno continua a espandersi, a cambiare, a invecchiare.
Ho letto e riletto abusivamente quel messaggio. L'ho tenuto delicatamente in mano, come si fa con preziosi reperti archeologici, per poterlo rimettere esattamente al suo posto. Come si fa quando non si vuole far notare che un oggetto, sia stato temporaneamente spostato.
Ho ragionato su quanto forti siano certi sentimenti. Di quanto certi desideri siano testardi e ostinati. Di quanto quel tempo sospeso, dentro la bottiglia o la navicella, possa confondere. Fino a non far distinguere tra passato e futuro. Fino a pretendere, con supplichevole prepotenza, di annullare il Tempo trascorso all'esterno. Quasi a esigere una sorta di diritto negato.
Così, mentre voi mi parlerete di Amore puro e per nulla intaccato dallo scorrere del Tempo, io sarò perfido. Vi parlerò della materia più potente dell'universo. Di quello strato siliceo trasparente su cui si posa un velo d'argento. Gli specchi sono refrattari a ogni incantesimo. Riflettono, immancabilmente, il Presente. Neppure i vostri desideri più forti e potenti, possono mutare questa loro caratteristica.  Gli specchi non vi faranno vedere il passato, nè il futuro. 
Guardatevi, riflessi sulla loro superficie piana. Puntate il vostro sguardo sull'oggi. Non chiedete adesso, ciò che non è stato allora. Non annullate il tempo, ma dipanatelo.



(Conoscete il Pastore dell'Anatolia? Diventato grande, alto circa un metro, pretende di giocare come quando era un mucchietto di cucciolo, devastando la casa che lo accoglie. Abbiate l'accortezza di non pensarvi sempre cuccioli.)

Nessun commento:

Posta un commento