sabato 17 settembre 2016

Frati, vestiti & telefonini




Chi mi conosce, sa che porto sempre con me, una decina di citazioni, che mi soccorrono nelle contingenze della vita. Una di queste citazioni, riguarda Fratel Bernardo, un missionario che negli anni settanta, decise di portare la propria opera, nel paese della petrolchimica. Ancora oggi, io ricordo una sua predica nella messa in onore di Nostra Signora di Mezzagosto. La festa principale del paese, con processione sotto il sole delle undici, a quaranta gradi  Quaranta, non "all'ombra", perche' non c'e' mai stata ombra, nelle strade senza alberi, del centro storico.  Per la festa piu' importante dell'anno, i paesani si vestivano per bene, con gli abiti acquistati appositamente e i capelli tagliati per l'occasione. Fu cosi che Fratel Bernardo, a causa di un malessere del parroco, si trovo' a officiare la messa solenne di Ferragosto. E fu proprio durante l'omelia (non ricordo neppure quale passo del vangelo riguardasse), che il missionario tuono'. Per ricordare l'importanza di essere cristiani dentro. Di fare il bene per il bene. Di onorare il Signore con le azioni e non solo con le parole. Di onorare Maria con le preghiere dal cuore e non solo esteriormente. Perche' se la festa fosse stata solo un'occasione di pura esibizione...
Fu a quel punto che Bernardo si fermo'.  Alzo' il braccio che spuntava dal manto verde smeraldo. Lo tese orizzontale, in direzione del centro delle bancate, affollate e sudate.  "Che il Signore bruci i vostri vestiti!". "Che li bruci tutti, in questo stesso momento, se essi non sono l'espressione della gioia e della preghiera per Maria."
Mi sono ricordato di lui, oggi. Mi sono ricordato di quella sua invocazione, mentre ascoltavo i commenti su quello che accade a giovani donne. Ho immaginato quali parole avrebbe potuto dire. Sono sicuro che avrebbe detto le stesse cose, se si fosse trovato a celebrare il funerale di quella ragazza bellissima. Avrebbe esordito raccontando la felicita' di una vita che inizia a essere compiuta. Di quello che e' l'amore ai nostri giorni. Del rischio dell'essere superficiali nelle relazioni, nelle amicizie, negli affetti e nell'amore stesso. Della cattiveria incontrollata, nascosta e travisata sotto forma di leggerezza. Persino  del sostituire ogni emozione vera, che sia buona o cattiva, con i surrogati virtuali dei sentimenti. E sono certo che si sarebbe interrotto proprio in quel punto della predica. In quel preciso momento. Avrebbe alzato il suo braccio lungo e robusto, facendolo spuntare dal manto color viola. Teso, orizzontale, in direzione dei banchi occupati da tutti gli amici che l'avevano conosciuta, quella giovane donna bellissima. E l'avrebbe detto, ancora una volta. 
"Che il Signore bruci tutti i vostri telefonini! Che li bruci tutti, in questo stesso momento. Se questo e' cio' che portano."