La sera, quando guardi il mare, le sue onde, la loro schiuma. Ti sembra impossibile che abbia fatto tutto quel caldo. Che quel sole alle tue spalle, ora così inclinato, sia stato così alto, così rovente. Quasi da non ricordatelo.
Il sole rovente, che mi ha disciolto.
Ora scende.
Lasciando di me, soltanto una pozzanghera di solitudine
Raccolgo a mani giunte, la mia immaginazione umida e informe. La uso per riempire il secchiello colorato. So bene, che dovrò essere veloce, nel capovolgerlo. Così da far restare in piedi quella torre. Come si fa con i sogni.
Lo so. Mi sarei dovuto levare dalla sdraio del mio ombrellone. In piedi e con il dito alzato, ad imperituro ammonimento. Perché quelle due coppie, in piedi, all'ombra del chiosco sulla spiaggia, erano così affettuose. Come vecchi amici. Poi ho sentito meglio. Ho visto le fascette di plastica azzurra ai loro polsi. Verde: mezza pensione. Azzurra: pensione completa. È incredibile come quattro persone, incontratesi il martedì, arrivino alla domenica, a salutarsi con baci calorosi per la partenza verso il traghetto. A promettersi che si troveranno con "il baba' fatto da mia mamma" e "la parmigiana fatta da mia moglie". Arrivando al totalmente irreale di un "Ci sentiamo presto". Ma quando...mai?
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