lunedì 29 agosto 2016

mercoledì




Da tempo, l'inizio del giorno, di un gruppo di coraggiosi e temerarie, viene insidiato dai pensieri del mattino, che arrivano loro, tramite whatsapp. Questa è la raccolta, ordinata (ove possibile) per giorno della settimana.




Oggi non scrivo. Raccolgo i pensieri, che mi sono caduti mentre scendevo dal letto. Qualcuno si perderà, come accade spesso nelle case, per certi oggetti, anche molto cari. Si perdono, o semplicemente, scompaiono alla nostra vista. Probabilmente lo fanno per loro scelta. E di sicuro, ha ragione il mio amico Paolo: avevano finito il loro compito. O forse lo iniziano proprio nel momento in cui lasciano a noi il loro ricordo. La loro impronta.   Digitale.   Buon mercoledì


Guardavo il ritratto di una persona particolare, che ha fatto scelte particolari.  Ho pensato che, al contrario del sentire comune, ogni scelta che facciamo, è sempre quella giusta. In quel momento, in quel luogo, in quella situazione. Dopo, certamente, troverete interi eserciti di esperti sennopoisti.  Tutti capaci di dimostrare, anche con l'ausilio di formule matematiche, quanto sia stato madornale, quel vostro errore. 
Io dico, invece, che ha ragione l'allenatore del mio Jordan. Quando il giocatore  non segue lo schema di gioco, quando sbaglia il passaggio, quando si ostina a tirare da tre. "Se fa canestro, ha ragione lui". Buon mercoledì




Chissà se, quando arriverà il momento, passerò davvero a miglior vita.  Sia chiaro: il mio dubbio non riguarda lo stato di beatitudine o di sofferenza che mi verrà attribuito, rispetto all'esistenza terrena.   La mia vera preoccupazione è che, anche in quell'occasione,  io possa essere inconcludente.  Se anche in quel caso, anziché trapassare, io resterò indolente e indeciso, sull'andare o meno, oltre quella soglia.  Magari mentre quel vecchio, con la tunica e le braccia incrociate, batterà nervosamente il piede, trattenendosi a stento dal pronunciare quel giudizio tranciante.  "Sei un inconcludente".  Mentre io resterò là. In mezzo. Come il mercoledì.


Spesso, il mercoledì, ha la consistenza di una corda. Ne sentiamo lo spessore sotto la pianta dei piedi, mentre proviamo il primo passo. Davanti a noi, il cavo teso che porta al trampolino del giovedì. A destra e a sinistra, il vuoto, con le sue infinite possibilità.  La nostra scelta,  sta nel sentire bene quel contatto con la pianta del piede. Oppure provare a lasciarsi andare di lato. Restando per  sempre nel mercoledì della vita. Perché qualche volta, il Mezzo, non è la metà.  Buon mercoledì.




Non è per niente bello, iniziare la giornata litigando di primo mattino.  Oltretutto se il motivo è una questione di economia finanziaria, applicata alle banche.  Ma quando lui, testardo e cocciuto, non accetta nessuna ragione e nessun numero da parte mia, non lo tollero. Eppure gliel'ho spiegato, al bancomat, che il pin era giusto.








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