Da tempo, l'inizio del giorno, di un gruppo di coraggiosi e temerarie, viene insidiato dai pensieri del mattino, che arrivano loro, tramite whatsapp. Questa è la raccolta, ordinata (ove possibile) per giorno della settimana.
Viaggio in auto. Nel primo giorno della settimana, che è anche il primo giorno di maestrale. Spalanco tutti i finestrini, perché il vento possa entrare il più possibile dentro l'abitacolo. Capace di spostarmi con la sua forza. Come da ragazzi, i compagni che si danno le spinte, per divertirsi. Come fossero vento.
La ghiandola pineale è una minuscola pallina molliccia, proprio al centro del cranio. Dicono che, probabilmente, in origine, avesse un diverso destino. E probabilmente, sarebbe potuta essere un terzo occhio. Anzi, oggi viene spesso definita così: "il terzo occhio". Alcuni ritengono che, in un certo senso, lo sia per davvero, attribuendole la capacità di vedere nei pensieri o addirittura nell'anima altrui. Pensate come potrebbe essere emozionante, disporre del nostro terzo occhio, capace di darci una visione del tutto diversa, più profonda, del mondo che ci circonda. Andrebbe oltre ogni immaginazione. Anche se, a pensarci bene, potremmo desiderare ben altro. Magari di poter scegliere un'altra allocazione, per il nostro "terzo occhio". Magari, invece che al centro del cervello, posizionato in cima al dito indice, sul polpastrello. Pensate quale meraviglia: poter alzare il braccio verso l'alto, flettere il dito in avanti e poter vedere direttamente i concerti, quando non si è abbastanza alti. Sbirciare, non visti, oltre gli angoli, gli stipiti, sotto le lenzuola. Si. Credo proprio che, se ci fosse un referendum, il terzo occhio sull'apice del dito indice, stravincerebbe.
Per oggi, provate a immaginarlo, per vedere oltre il lunedì. Buon inizio di settimana.
È sottile. Finissimo, questo inizio di lunedì. Non ha neppure l'eleganza della seta. Ma la fibra ruvida dello spago. Lo tengo cauto, stretto nel pugno chiuso. Indeciso se stringerlo con la forza, correndo il rischio di tagliarmi la carne del palmo della mano. O se lasciarlo andare un po'.
Posso usarlo per fare piccoli nodi, per misurarne la lunghezza. Per conoscere quale sia la mia distanza da te. Oppure, potrei sognare ancora un po', di essere Achab, mentre a ogni nodo, lego una corda sempre più forte, e alla fine trovero' la fiocina, arpionata nella pelle durissima della giornata già finita. Traetela a voi, questa giornata che è solo all'inizio. Riempite la vostra baleniera. Buon lunedì.
Lunedì. Che vi posso dire? La strada ha ancora le curve tutte arruffate. Anche gli alberi lungo la carreggiata, sono meno del solito. Alcuni stanno ancora pettinando le fronde, prima di piantarsi al proprio posto. Io metto in fila i pastelli colorati, scegliendo le tonalità più adatte per la giornata, ma infilo in tasca quello che amo di più. Da usare sulla carta ruvida. Da sfumare con i polpastrelli. Come si fa con la pelle abbronzata. O con i pensieri netti del lunedì. E voi, tracciate per bene la vostra settimana.
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