sabato 12 marzo 2016

all-less

Alcuni sono profumatissimi. Un eccesso di fragranza forte, che ti arriva addosso, mentre passano vicino e resta per qualche secondo. Altri invece, sanno soltanto di pulito. Niente gel luccicante sui capelli. Oppure si distinguono per i jeans dello stile che piace ancora a loro, fin da quando li portavano da ventenni. Mentre i più giovani  sono audaci e seguono la tendenza, con gli strappi al punto più o meno giusto. Barbe o visi lisci. Spesso meno pallidi di come te li aspetti. Poi ci sono i solitari. Quelli che attendono sullo spigolo del marciapiede, di fronte alla scuola. e sembrano dei padri ansiosi, che aspettano i figli alla fine delle lezioni. Dall'altro lato, dove la palazzina d'epoca lascia libero un bellissimo quadrato di sole, il gruppetto che si bea del tepore  fuori stagione.  Parlano tra loro, come i vecchietti delle  piazze di chiesa nei paesini. Esprimono pareri animati. Scambiano consigli esperti. Sono così numerosi, in quel.crocevia del centro della città. Proprio davanti al liceo da cui sono venuti due presidenti della Repubblica. Eppure non sembrano avere niente in comune tra loro. Se non quella inusuale sportina di plastica biodegradabile. Con quella scritta identica per tutti. "Issimo. La spesa semplice". Una busta bianca e rossa che li accompagna, mentre escono dal portone di ferro. Quello con la targa dorata. Caritas diocesana.

venerdì 11 marzo 2016

otto marzo

 





 

 
 
 
Se tu potessi leggerlo, te lo scriverei.
Noi siamo ciò che siamo stati.
Noi siamo ciò che siamo stati per gli altri. 
Per chi ci ha voluto nella propria vita.
Ogni volta che perdiamo qualcuno di loro,
perdiamo una parte di ciò che siamo stati. 
Di ciò che non saremo più.

(per R.)
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
8 marzo
 
Noi uomini lo sappiamo. Dovremmo festeggiarle ogni giorno. Non soltanto in una festa comandata. Sono le nostre compagne di vita. Quasi sempre le guidiamo noi, ma sono loro che ci portano, ci trasportano verso luoghi che talvolta, neppure conosciamo. Iniziamo ad amarle per come sono fatte, per le loro forme. A volte arrotondate, a volte spigolose. Poi le apprezziamo per come sono dentro. Motori inarrestabili, capaci di restare assieme a noi per una vita intera. Anche quando le lasciamo per una nuova passione, restano per sempre nel nostro pensiero e magari le incontriamo con un altro uomo, a cui concedono di percorrere un altro tratto della strada.
Forse riusciremmo a vivere senza di loro. Ma è difficile immaginarla, ormai, una vita senza auto.