venerdì 18 settembre 2015

amore & alcool (entrambi rovinano i neuroni)

 
Ora che iniziano le scuole, mi capita di vedere ragazzini che scelgono i quaderni. Righe e quadretti, ma soprattutto le copertine, che mi fanno ricordare quelle dei quaderni della seconda media. Quelle di astronomia, che parlavano di altri mondi lontani. Mondi così lontani e diversi dal nostro. Dove il tempo non corrisponde a quello della terra. Dove un minuto vale un'intera giornata. Un pomeriggio corrisponde a una stagione. Dove un bacio sembra non finire mai. Forse, quei quaderni avevano ragione.
 
 
I nostri ragazzi crescono, guardando alla tv storie in cui all'inizio, gli uomini dicono sempre alle donne "ho capito che avrei perso, dal primo momento che ti ho visto". Alla fine le donne dicono "non posso".
E così i ragazzi immaginano il loro futuro. Preferibilmente senza donne.
 
 
Stamattina, fate una cosa ben fatta. Aprite il cassetto. Spalancate lo sportello. Tirate fuori la scatola di cartone. Rovistate accuratamente fino in fondo. Scegliete un amore. Non importa che sia vecchio, consunto, passato, consumato. sperato, desiderato, mai arrivato, o che sia ora e adesso. Tiratelo fuori, spolverandolo, se necessario. Ma portatelo con voi, oggi. Fategli vedere il vostro mondo. E voi, guardate la vostra vita con i suoi occhi.
 
 
Ti sente, ma non ti ascolta. Ti parla, ma non è con te che sta parlando. Non è uno degli enigmi della Sfinge. È soltanto un pensiero. Che occupa ogni spazio. Vicino o lontano che sia.
 
 
Ci sono amori che finiscono quando ci si accorge che lei è bellissima.
 
 
 
Dovrei dedicarmi a cio' che è importante. Come, per esempio, ritrovare i segni del tuo amore.
 

Continuo ad amarla. Perché nasconderlo? Fingere un distacco, una freddezza, che sono pallida imitazione del suo tiepido gelo. Questo è il mio vero dolore. Profondo.


Talvolta si desidera un corpo e si cerca a chi appartenga. Io lo desidero, perché so a chi appartiene.
 
 
A chi ti trova semplicemente bella, tu rispondi che sei normale. Allora, io non ti troverò bella. Neppure normale. Ti troverò. Semplicemente
 
 
A volte, ci si trova a seguire la flessuosita' di un corpo. Altre volte, invece, ci si perde a seguire le flessuosita di un cervello. Incontrare entrambe queste cose, significa perdersi e ritrovarsi continuamente.
 
 

Lo specialista mi ha prescritto delle minuscole compresse. Da dividere con cura amorevole in due pezzi. "È un farmaco nonsocchenergico", mi ha detto.
Sarà... Eppure mentre ti parlo, guardandoti, giorno dopo giorno, mi convinco sempre di più che quelle pastigliette, in realtà, siano un filtro d'amore. Sbadato.
 
 

Classificazioni.
Ci sono storie che sembrano non avere fine. Sono le storie senza una coda. Altre, sono storie di cui non riusciamo a capire dove siano iniziate. Sono le storie senza capo. Poi ci sono storie che non hanno un esatto principio e di cui non c'è mai fine. Storie senza capo né coda.


Chissà come cominciano quelle storie dei film.
Chissà come fanno a diventare così complicate, così forti e piene di passione.
 
 
Gino Marielli sa fare bene il suo mestiere: "Duos ojos che resolzas lughentes".


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