mercoledì 1 luglio 2015

algida








Quelle ali che ruotano, lente, placide, indifferenti ai miei pensieri. Che se le guardo da vicino, sono persone. E penso che tu non sarai mai una di quelle ali piegate dal vento.












I fotografi  dicono che la luce del pomeriggio è sempre la migliore, perché possiede la giusta angolazione per dare forma e profondità ad ogni cosa. Permettendo di rendere evidente ai nostri occhi, ogni più piccolo particolare. A patto che ne abbiamo la sensibilità.
L'ho immaginata così, stasera, la nostra vita. L'ho immaginata seduta placida su uno sgabello, come a disegnare e dipingere una tela. E noi a guardare i suoi segni, i suoi tratti.  Semplici e confusi all'inizio, tali da indurci nel piacevole errore. Da illuderci di intravvedere e presagire l'opera che verrà fuori. Da farci ipotizzare e dedurre ciò che sarà. Ma portandoci, con ogni pennellata aggiunta, a rivedere e cambiare la nostra scommessa su ciò che sarà. Costringendoci a mutare il nostro futuro, istante per istante. Ammettendo, mano a mano, che non sarà mai il disegno che abbiamo ideato all'inizio. Eppure sorprendendoci, come l'amico d'improvviso ritrovato, all'angolo di un vecchio muro rabberciato, a passeggio nella città. Come il sorriso ricevuto, anche quando non ricordiamo il nome di chi ce l'ha dato.

 
 
Non so ancora, perché questo stato di malattia mi faccia sentire che sono più "vecchio".  Forse perché io mi faccia in po' da parte. Perché consumi meno ossigeno, usato dai sentimenti. E perchè quell'ossigeno risparmiato, possa così essere usato da mio figlio. Sono più vecchio, forse perché mi ritrovo a guardare un piccolo film di un cornetto Algida e perché mi ritrovo a immaginare che ora sarà lui a sentire l'aria dei sentimenti, che ti svuota felicemente la testa. Sarà lui ad avere gli occhi sgranati quando, senza neppure accorgersene, incrocera' un altro paio di palline colorate. Che siano nere, nocciola, verdi, azzurre, o semplicemente cangianti con il cambio di stagione o con il sole del mare.
Così, mi ritrovo quasi vecchio e quasi saggio. E quasi a fare il tifo per ciò che immagino sarà lui,  saranno i suoi sentimenti, le sue storie, le sue passioni. O forse le mie. Senza fine. Passo a passo. Eterne.







Io misuro il grado di civilta di un luogo, in base al numero di donne alla guida degli autobus.



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