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Ho deciso che ci sono troppe nuvole e troppo caldo per andare a sudare al mare. E siccome non ho compagnia per stare al chioschetto di Ludovico, mi sono messo a raccogliere i pensierini delle sette e mezza del mattino. Stavolta sono un po' troppi, lo ammetto. Ma i pensierini non sono come le patate dell'orto di Pizzente. Se li lasciate da parte, non germogliano, ma fanno la muffa.
Precauzioni d'uso.
Ho volutamente tolto l'ordine cronologico e ho suddiviso alcuni più lunghi, da quelli istantanei. La quantità delle righe, è inversamente proporzionale alla velocità in chilometri orari, del momento in cui vengono scritti. (Non fate finta di non sapere che scrivo guidando e/o guido scrivendo)
Ho una preoccupazione. Quando ero alle scuole elementari, mia nonna mi avvisava perentoria, di non stare con la testa attaccata a quella degli altri bambini. Perchè mi avrebbero attaccato i pidocchi.
Ora, quando si scatta un selfie col telefonino, per stare dentro l'inquadratura, ci si mette in posa con le teste appiccicate una con l'altra. Ci sarà un'epidemia di pediculosis capitis?
Buona giornata. (ogni tanto, però, mandatemi qualche vostro scatto)
Non è colpa mia, se ho le orecchie normali. Continuo a cercare un paio di normalissimi auricolari. A forma di normalissimi auricolari. Da infilare dentro un paio di normalissimi padiglioni auricolari.
Non ho orecchie aliene. Non ho canali uditivi modello Wolverine. Non ho alcuna punta modello signor Spock. E allora, perché mai vi ostinate a fornirmi cuffiette con padiglioni in gomma, a forma di mini-perette, simil micro-clisteri? O ancora più improbabili forme bombate, con apertura conformata e maniglietta richiedente ampi spazi, solo per superdotati? (di orecchie, intendo)
Il risultato è che sto inutilmente ad armeggiare, nel frustrante tentativo di sentire qualcosa dal mio telefonino, nonostante il volume a manetta.
E la cosa che più mi irrita, è che dall'altra parte, l'unica cosa che sento distintamente, è la mia Joyce.
Che mi chiede, urlando amabilmente, se sono sordo. Mandandoci a quel paese. Me e gli auricolari hi-tech.
Vado in giro per le campagne. Frugo tra le sterpaglie. Alla ricerca dei punti trigonometrici dell'Istituto Geografico Militare. Per ritrovare l'orientamento.
Conoscete un modo più semplice?
Oggi potrei fare come quei vecchi, che escono per fare la spesa e non ritornano a casa per pranzo. Scompaiono per qualche giorno. Per essere ritrovati in un qualunque luogo di campagna. E fanno finta di non ricordare cosa hanno fatto in tutto quel tempo.
Si. Potrei fare così. Prendere all'improvviso una qualunque piccola strada bianca e ghiaiosa, in direzione del mare. Arrivare fino alla sabbia, senza neppure togliermi le scarpe.
Immagino che, probabilmente, non arriverei al lavoro. Letteralmente scomparso. Per essere ritrovato in un qualunque luogo di mare. Dopo essere mancato per un sacco di tempo. Il tempo di una canzone di Jovanotti.
Neppure ti rendi conto. Perché oggi ti pare una cosa normale, che io possa conoscere l'ora in cui tu eri ancora sveglia. Perché non pensi che domani potrai scaricare l'aggiornamento per il tuo smartphone.
Così potrai leggere qual'è stato il mio ultimo pensiero. Quello più intimo. Quello che nessuno deve conoscere. Non sarà necessario che tu sia la mia Fiamma Gemella. Basterà un clic sulla nuova app. "Imposta condivisione automatica".
Dei pensieri.
Il mio oculista è un filosofo. Ha spiegato il significato della parola fotofobia, in una maniera disarmante. "Così tanta luce, che l'occhio, per vari motivi, talvolta non sopporta. Accade così anche per i sentimenti. Così tanto amore, che il cuore, per vari motivi, talvolta non sopporta. Ecco perché, per entrambi, esistono le lacrime".
Ho scordato i tuoi occhiali sul tavolo. E tutto il mio mondo, mi appare sfuocato e confuso. Mi sento così miope, per non riuscire a vedere le prospettive lontane.
I greci sostenevano che la bellezza derivasse dalla sottrazione. Cioè dal togliere qualcosa dalla materia di partenza. E usavano come esempio, la bellezza inaudita di una statua in marmo, che nasce da un blocco. Quel blocco da cui, sapientemente, lo scultore toglie qualcosa, pezzo dopo pezzo, scheggia dopo scheggia. Per arrivare, appunto, alla bellezza di quelle forme che ancora oggi, incantano i nostri occhi.
La bellezza della nostra vita, invece, è un'altra cosa. Nella vita, la bellezza non sta nel togliere, ma nell'aggiungere di continuo, giorno dopo giorno. Non abbiate paura di aggiungere pensieri, emozioni, parole. Grandi sorrisi mostrati. Piccole lacrime nascoste. Non sottraetevi al desiderio di vivere la bellezza della vita.
Iniziate da oggi.
Dicono che la vita ci rende più duri. Forse è per questo, che io mastico la mia pelle, come fanno le donne eschimesi con il cuoio di caribu', per ammorbidirlo e dare forma agli indumenti. Io lo faccio per restare tenero, nonostante tutto. E dare forma ai miei sogni.
Buongiorno.
(non fatevi essiccare dal caldo, né dalle persone)
I deja'-vu, mi terrorizzano. Aspetto, paralizzato, che passino il più in fretta possibile
È una giornata d'estate.
Gonfia di nuvole.
Come non te l'aspetti
La vita non è (quasi) mai come ce la immaginiamo
Il mio mondo è cambiato, mutato.
Come i vecchi, a volte ho ricordi confusi.
Non ricordo di averlo perso, quel mondo.
Né di averlo ritrovato.
Non lo riconosco, quel mondo,
neanche quando mi guarda e mi dice "sono io".
Non capivo perché le parole fossero
diventate inutili, quasi dannose. Non sapevo che arriva un momento in cui
l'alfabeto cambia. E ci si saluta con un bacio.
Avvisatemi, appena inventano uno sgrassatore specifico per la vita. Perché così
com'è adesso, scivola via, come fosse unta.
Giornate intere, che servono solo a far passare il tempo tra il
viaggio di andata e quello di ritorno.
Voi
che dite? Se provo a dare un calcio a una lattina vuota, e ci passo attraverso,
sto già diventando fantasma di me stesso? (cit. "ghost")
Essere amato
come un padre.
Essere amato come un marito.
Essere amato.
Essere
altro.
A
volte, mi sento così solo.....che non mi sento neppure.
Quando passo di lato al tuo vecchio paese, mi chiedo quale tetto sei, di tutte quelle tegole rossicce, che vedo dalla strada?
Racconto storie. Così belle, da sembrare
vere. Storie che non finiscono, ma vivono assieme a chi le ascolta
Buongiorno. A voi. E a tutte le storie che saprete raccontare.
- L'uomo caduto. /
- Sulla terra. /
- Nella
polvere. /
- Di stelle. /
(D. Bowie. Liberamente ispirato)
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