Quando ci si ritrova dopo tempo, in qualunque modo accada, si sente il bisogno di sapere cosa è accaduto nel frattempo. Io, per esempio, cerco sempre di suscitare meraviglia, raccontando dei chilometri che percorro. Talvolta, mi chiedono del perchè io non preferisca viaggiare in treno. A quel punto, con molta calma, spiego che in Sardegna, i treni sono un'entità quasi astratta. I treni sono passaggi a livello, stazioni abbandonate, bretelle mai realizzate, produttori di scintille incendiarie. O tutt'al più, osservatori astronomici. Infatti sono talmente rare le "corse", che li potremmo usare come le pietre di Stonehenge: per segnare i giorni. Uno all'alba e uno al tramonto.
(alle bibliotecarie di Genova, che mi hanno dato lo spunto)
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