sabato 28 settembre 2013

sostiene twitter


Uso Twitter.  Più per leggere, che per scrivere.  Seguo poche persone.  Una, tra le altre, è Emanuela, che talvolta è irresistibile, ma non soltanto nel senso giocoso del termine.  Ieri ha lanciato la frase che vedete  copiata e incollata, qua sotto.

RT @Vyrtuosa «La felicità è un nemico. Ti indebolisce, ti insinua dei dubbi. Improvvisamente hai qualcosa da perdere» (Lauda, nel film Rush)



Alle sette e venticinque del mattino, ho pensato, senza senso, a una risposta. Sempre su Twitter. La vedete copiata e incollata, qua sotto. Anche lei.

Qualcosa di lei, mi ha lasciato. Non chiedetemi cosa. Non c'è un inventario, per i sentimenti. Non è previsto il "fuori uso".


 
 

mercoledì 25 settembre 2013

giornata



Aurora. Alba. Giorno. Tramonto. Crepuscolo.
Disposti come un arco teso. Che mi ricorda il Re di Itaca.



Aurora. Alba

Il sole, più pesante del solito, cerca di salire sulla cima delle colline.
Poi arrivano loro, con quelle mani, così grandi e generose.
E in un momento, come ogni mattino, la luce rotola giù per la Valle dei Vulcani.
Fare sorgere il sole, è un gioco da ragazzi, per le mani degli amici.



Tramonto. Crepuscolo

Chissà cosa prova la luna,
nelle notti in cui passa così vicina al blu del mare,
tanto da potersi specchiare.
Così incantata, dal suo stesso riflesso.
Così tanto distratta, da non vedere tutti i piccoli occhi luccicanti, sotto di lei
















Non c'è traccia di nuvole, nel cielo di questa mattina.
Neppure una scia.
Svanite.
Come le linee che avevi segnato
e che ora non ritrovo più.
Come le tracce di te.




 
 
 
 
 
 
 
  
 
Rallenta un po'. Se riesci ad andare a novanta all'ora, il sole di settembre riesce a entrare, passando dai finestrini aperti. Rimbalzando sullo stemma della Fiat e sulle maniglie cromate. E fa luccicare le pagliuzze dorate, che volano via dal camion, che ondeggia proprio lì davanti.





venerdì 13 settembre 2013

primo grigio di settembre

07:30 A.M.

Dov'è il tuo  sorriso, stamattina?  Lo cerco frugando dentro lo zaino. Cerco di ricordare dov'era l'ultima volta.  Incastrato tra matite e angioletti.  Se i sorrisi avessero le mani, sarebbe tutto più facile. Ti manderebbero un sms per dirti "sono qui, non mi vedi?".


09:00 P.M.

È lì.  Davanti a me. Alla fine della salita. Un  po' più in alto delle nuvole. Solitaria. Netta. Pulita. Vivida. Senza nessun tremore.  Coraggiosa, esce senza aspettare che le altre compagne siano arrivate. Non aspetta il buio per mostrare tutta la sua tenerezza.  Lei è sempre stata così.
Lei è sempre stata la prima stella della sera


07:00 A.M.

Toccami. Non brucio. Prendimi la mano. Non ti farà male. Non sentirai dolore. Forse soltanto un po'. Nascosto là in fondo, da qualche parte. Ma così ben protetto da gioie e sorrisi.  Toccami. E smetterò di essere fantasma. Incorporeo.
Invisibile ai tuoi occhi.


07:30 A.M.
Con questo cielo di stamattina, se uscisse un arcobaleno, avrebbe sette colori, tutti uguali: Grigio, Grigio, Grigio, Grigio, Grigio, Grigio e Grigio. 

mercoledì 11 settembre 2013

prometeo

 
 
Era arrivato in cima. Esausto. Ormai quasi nudo, stracciato, ferito e sanguinante.  Aveva superato la prova.  Ora poteva chiedere e ottenere qualunque cosa, dal Demone della Montagna, che stava lì, immobile davanti a lui.
"Parlami di lei". E sedette ad ascoltare.
 
 
 
 
 
 

martedì 10 settembre 2013

07:00 P.M.












Cosa vi posso scrivere, stasera, che non sia già nel cielo?


07:00 A.M.

Come un viaggiatore che si trova a percorrere una steppa arida. Che usa l'acqua di scorta con parsimonia. Vi ricorre senza sprechi, ogni volta che la sete si fa sentire, placandola con un sorso di quella bottiglietta riempita prima di partire.     Così anche io, con la mia sete, certe mattine, uso ciò che resta delle mie scorte, che hanno forma di nuvole, suono di canzoni. E posso tracciare l'ombra di un sorriso, sulla meridiana che segna le ore del giorno.


09:00 P.M.

Che luna bellissima. Sulle nuvole. Come me.

sabato 7 settembre 2013

attese


 
 
Certe sale d'attesa, sembrano emozionanti.
Come certe stazioni ferroviarie, lo erano, un tempo,
per gli innamorati.

w.app (otto)


04:00 A.M.


Muto. Come quando cerchi di urlare nel sogno.
Sordo. Come il dolore che non senti
finché il sole non arriva al tramonto.
Sabbie immobili, che nessuna mappa riesce a indicare.



Come la mano untuosa e tesa, del minatore,
che cerca di salvare il suo compagno.
Così tu, avrai scampo, solo se la tua forza saprà
trattenere quelle dita, che scivolano via nel nero del carbone.



(Alle quattro del mattino, quando non riuscite a riprendere sonno, avete solo due scelte: guardare retequattro, o scrivere di queste cose.)