giovedì 8 agosto 2013

raso-t

(L'ho postato su fb per emergenza. Eccolo nello splendore del blog, senza neppure una correzione; non fate i pignoli...).
 
<< Buongiorno! Scusate se vi interrompo. Ma questa è talmente bella, che non vedo l'ora di...condìrvela (esatto! non ho scritto condividerla; ho scritto condìrvela, proprio come si fa con l'insalata). Oggi ho incontrato una prof. Una prof. di educazione fisica. Quando si ha il tempo di parlarci, i professori sono quasi sempre uno spasso. Ti raccontano un sacco di cose (e persone) inverosimili, ma vere. Come la madre di una giovane studentessa, di un paese sulle sponde paludose del fiume Perso. Talvolta, i professori, accettano con pazienza, i furori giovanili dei dodicenni (maschi) e l'acidula civetteria delle dodicenni (femmine). Non siamo più nell'epoca del Pio Albergo Trivulzio, ma andare a scuola richiede un minimo di vestiario adeguato. I garbati suggerimenti e richiami, non portano sempre i risultati sperati. Come nel caso di una dodicenne, sempre presente a lezione, con short-super-vita-bassa-al-ginocchio. Così, la prof. convoca la madre della studentessa. Le manifesta le sue perplessità. Soprattutto sull'opportunità di mostrare in classe, la maggior parte della superficie di tessuto degli slip. La garbata risposta materna, è che non si può pretendere di tenere nascosto "un capo di abbigliamento che costa 25 Euro!". E neppure che "una giovane resti anonima e si senta rasoterra". E la prof., di rimando: "Non so se sua figlia, si senta rasoterra. Di certo viene a scuola con i pantaloni rasotopa!" >>

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