Certe giornate, sembrano uscite da una storia di Gianni Rodari. Oggi i pensieri hanno preso l'autobus 75, per raggiungermi. Per venirmi a trovare. Me li immagino, i tuoi pensieri. Seduti comodamente sui sedili in fondo. Emozionati e vocianti, come ragazzini alla prima gita. Usciti dal tuo cuore. Adesso guardano con meraviglia, oltre il vetro, quel Mondo di Fuori, che avevano spesso immaginato, a volte temuto. Un mondo diverso da come era stato loro raccontato. Ridono, come si ride quando si è davvero stanchi. O quando si è sorpresi o spaventati. E' risaputo: i pensieri sono fatti come noi; solo più leggeri.
Non mi era mai capitato. Non immaginavo neppure, che i pensieri viaggiassero in autobus. Li ho incontrati oggi. È stato un Caso. Non sarebbe accaduto, se non avessi spento la sveglia. Se non mi fossi addormentato. Se non avessi perso tempo a farmi la barba. Se non avessi dovuto ritirare i soldi dal bancomat. Se non mi fossi fermato al bar, per cercare i cornetti del Signor Sechi. Se non mi fossi trovato in quel preciso momento, in quel punto preciso, dove la strada tira dritta per un bel pò. Non avevo capito che fossero loro, su quell'autobus tirato a lucido, tutto blu e rosso. Poi ho visto la destinazione scritta sul davanti, in alto. Il mio indirizzo. E quelle mani che si agitavano per salutarmi. Un pezzo di quaderno a righe, poggiato sul finestrino. "stiamo arrivando da te!".
Non mi era mai capitato. Non immaginavo neppure, che i pensieri viaggiassero in autobus. Li ho incontrati oggi. È stato un Caso. Non sarebbe accaduto, se non avessi spento la sveglia. Se non mi fossi addormentato. Se non avessi perso tempo a farmi la barba. Se non avessi dovuto ritirare i soldi dal bancomat. Se non mi fossi fermato al bar, per cercare i cornetti del Signor Sechi. Se non mi fossi trovato in quel preciso momento, in quel punto preciso, dove la strada tira dritta per un bel pò. Non avevo capito che fossero loro, su quell'autobus tirato a lucido, tutto blu e rosso. Poi ho visto la destinazione scritta sul davanti, in alto. Il mio indirizzo. E quelle mani che si agitavano per salutarmi. Un pezzo di quaderno a righe, poggiato sul finestrino. "stiamo arrivando da te!".
Bello sarebbe riuscire a mantenere vivi quei pensieri allegri da svegli nella quotidianitá...per ora ci riesco solo davanti ai cornetti di Sechi. :) Salute e complimenti
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