E' stato solo un istante. Un piccolo, microscopico, inconsistente, attimo. Magari, sarà capitato perchè ho portato con me il cellulare, con WhatsApp. Sarà perchè un minuto prima, avevo ricevuto un messaggio di buongiorno. Sarà perchè gli effetti del regime dietetico di Pasqua e Pasquetta, durano fino a 24 ore. Insomma, sono sicuro che ci sarà una plausibile spiegazione, che riguarda le connessioni neuronali del nostro meraviglioso encefalo. Però è accaduto.
Con gli anni, mi sono convinto di appartenere a pieno titolo, al segno zodiacale dei Gemelli. E per essere coerente, ho praticamente tutto doppio. Anche il beauty. Con doppio spazzolino, doppio dentifricio, doppio tubetto di crema. Persino doppia mini boccetta doccia, shampoo, balsamo, saponetta. Tutte rigorosamente trafugate dall'ultimo hotel. Devo anche confessare che, per radermi, inizio con rasoio elettrico e finisco con la classica lama.
Ecco, sono arrivato al punto. Davanti allo specchio gigante, il mio Braun 190 ha iniziato a ronzare. Di norma, mentre lui fa il suo solito lavoro, di bravo rasoio elettrico tedesco, io non lo sto neppure a guardare. Non vedo neppure il mio viso riflesso nello specchio, mentre già mi preparo alla giornata che mi aspetta. Metto in fila tutti i problemi che mi aspettano, riuscendo anche a inventarne di nuovi e metterne qualcuno di scorta, nel caso ne mancassero. Ed è proprio in quel momento, nel non-luogo di una stanza da bagno, alle sei del mattino, che sento la vibrazione e vedo il led verde che lampeggia. Mi è arrivato un messaggio. E' solo un istante. Ma è troppo lungo, perchè io possa aspettare. La mia mano scorre e cerca di aprire l'elenco delle chat, indovinando un nome da vedere. Come quando da bambini, si girava il picciolo della mela, aspettando, senza respirare, la lettera iniziale di chi ci pensava. Ma lo schermo non risponde, anzi, non lo trovo. La lista dei desideri non appare. Solo quella minuscola luce verde che continua a palpitare. Ammetto in un istante, la sconfitta della mia intelligenza. Perchè in quell'istante, mi ricordo che i rasoi elettrici, ancora, non hanno il touch screen. Così, salgo in macchina, cercando di capire, se quello che ancora mi fa sghignazzare, sia il primo segnale della mia condizione di dipendenza dai messaggi. Oppure sia il presagio di un futuro in cui, comparirà una scritta volatile, con un avviso, davanti allo specchio della stanza da bagno, sul rasoio elettrico, o allo sportello del forno, all'anta dell'armadio, al vetro della stufa a pellets. Magari con una voce sintetica, capace di seguirci da una stanza all'altra. Melodica, suadente, irritata. Fino a quando, stufa di non avere risposta, con tono decisamente rabbioso, potrà dire "ma che diamine, non mi rispondi al messaggio? E allora, vai al diavolo!"
"A me gli occhi, please" - "A te gli occhi"