venerdì 22 febbraio 2013

mary p.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiunque tu sia.
Qualunque sia la tua pena.
Lei ti circonda di un'aria d'affetto.
Fruga nella sua borsa, fino a trovare
qualcosa che ti appartiene, o ti è  appartenuto.
Te lo riconsegna. Ti dice "abbine cura, d'ora in avanti".
Altre volte, è come se ti lasciasse in consegna
la vecchia sveglia a molla di mia nonna.
E ti raccomanda le istruzioni.
Ogni volta che ti accorgerai che va indietro o avanti,
potrai cercare lei.
E lei verrà. Per indicarti l'ora esatta. Per farti vedere la giusta misura.
E se non saprai farlo, poserà le sue dita lunghe e sottili, sulle tue,
guidandole e girando, assieme a te, delicatamente,
le piccole chiavi di quel meccanismo, che, da solo, senza aiuto,
si dimentica del giusto scorrere del tempo.

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