mercoledì 30 gennaio 2013

scout

Usate ciò che avete.
Anche soltanto due pezzetti di legno.
Soffiateci  delicatamente.
Ma accendete, almeno una volta, la passione.
Per quello che fate.
Per ciò che amate.
Per chi incontrate.

venerdì 25 gennaio 2013

le leggi della fisica

La vita può concedere molto. Ma non può concedere i sogni. Questo direi, se io parlassi a un mio amico, che chieda consigli.  
Dicevo spesso a mio figlio, che lui pretendeva di andare contro le leggi della fisica, quando inveiva contro il baricentro instabile, delle sue improbabili costruzioni. Forse è per questo che oggi studia, pensando che da grande, vorrà diventare uno scienziato. Magari un Fisico, che rivoluzionerà le conoscenze dell'universo. Per poter finire la sua costruzione, che non voleva stare in piedi.
E forse, anche io dovrei imparare, finalmente, da lui.

mercoledì 23 gennaio 2013

plumbeo


Ci sono giorni, che sembrano d'improvviso più corti.
Come se il buio, con le sue nuvole di piombo, li volesse divorare più in fretta.
Per non lasciarne neppure il ricordo.

martedì 15 gennaio 2013

neve e oroscopi

Stasera ho trovato dei giganteschi fiocchi di neve.  Scendevano cosi' fitti che, per la prima volta in questi anni, mi sono dovuto fermare un momento.   Non si vedeva quasi piu' nulla e la macchina scivolava di qua e di là, che era una bellezza.    Non ricordo quasi piu', come si andava sullo slittino al Bruncuspina, quando ero piccolo, ma doveva essere qualcosa del genere.   Comunque, ti dicevo, mi sono fermato in una delle piazzole, per ragionare un momento. Dapprima ho pensato che poteva essere un errore madornale: se la neve continuava a scendere, io non sarei riuscito a ripartire.  Mi immaginavo già mentre chiamavo la polizia stradale e spiegavo dove mi trovassi.   Provavo a capire il modo in cui mi avrebbero fatto ripartire o portato a casa.  Oppure a come avrei potuto passare l'intera notte, fino a quando la strada non fosse stata sgombrata, il mattino dopo. E se il riscaldamento dell'auto avesse smesso di funzionare?   Se avessi finito il poco gasolio, che avevo messo, al piccolo distributore di Lei?    Per la prima volta, ho proprio avuto un momento di panico (non tanto, per la verità; giusto un pochino; il tanto che bastava per farmi sentire il mio respiro affannoso).    Poi ho visto i fari di un camion, arrivare dal buio, e non ho esitato.  Al suo passaggio, ho rimesso la marcia e con un piccola, delicata, lieve accelerata, mi sono piazzato dietro di lui, per usarlo come apripista.   Dove andava lui, mi sono detto, sarei arrivato anche io.   Piano.  Lento.   Stritolando il mio povero volante di guida. Spegnendo anche la musica del cd.  Centellinando ogni piccolo spostamento o curvatura della carreggiata. Mandando al diavolo, chi si metteva di lato, cercando di superarmi, sperando di farmi spostare verso la parte di destra. 
Ecco.  E' andata cosi'.  Finiti i pochi chilometri di strada scivolosa.  Finita la nevicata con i fiocchi formato famiglia.  Ho ritrovato la mia solita strada.  Bagnata ma accogliente. Ho mollato la presa d'acciaio sul volante.  Ho poggiato finalmente, la schiena sul sedile.  Ho riacceso l'autoradio, con la canzone di Tiziano Ferro ("...cade la neve e io non capisco" - "ho incontrato il tuo sorriso dolce con questa neve bianca, adesso mi sconvolge" - "la neve cade e cade pure il mondo").  Mi sono assicurato che dallo specchietto non si vedesse piu' alcun riflesso bianco, che nessun mostro di neve mi seguisse.  E ho ripreso il mio viaggio verso casa.
Poi mi sono promesso che in futuro, avrei dato ascolto alle previsioni del tempo dell'IPhone. O alle previsioni del futuro di Paolo Fox. Amore, Salute, Denaro, Neve.
A Proposito: catene a bordo si, sale a terra no.
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Una giornata intera. Passata a scriverti. A parlarti. A scriverti ancora. A parlarti di nuovo