martedì 13 novembre 2012

le strade dritte

Sono andato a guardare la lista degli avvenimenti, in un anno a caso: 1962. Primo film di Zero-Zero-Sette, primo disco a 45 giri dei Beatles, primo numero di Diabolik in edicola, crisi dei missili a Cuba, morte di Marilyn, indipendenza del Burundi, Nettuno e Plutone si allineano. Mi sono venute le vertigini e ho smesso di leggere. Questi calendari sono come le enciclopedie mediche. Nei calendari, ogni anno ha un sacco di avvenimenti importanti. Nelle enciclopedie mediche, ogni scheda che parla di una qualunque malattia, finisce che il malato muore. O, almeno, così mi disse il mio barbiere, quando chiesi il motivo per cui buttava il volume Zanichelli, comprato con Sorrisi e Canzoni tv, dentro la pattumiera condominiale. Quello era lo stesso anno in cui mio zio, assieme ad altri, decise di partire fuori dall'isola, per andare a vivere e lavorare (non so quale fosse l'ordine delle priorità) nel nord Europa. Nella più grande città fluviale del nord Europa. Non gli ho mai chiesto, se avessero scelto, dopo avere guardato qualche atlante geo-politico, o qualche cartolina del lago Alster. Diversamente da me, non ha mai pensato di tornare al borgo natio. Nè, mi pare, risenta troppo, ancora oggi, del richiamo della valli e dei fiumi della Terra Madre. Naturalmente, in tutti questi anni, ha incontrato anche la madre dei suoi figli. Una bellissima donna. Credo l'abbia conosciuta in una fabbrica di valvole per televisori. Lo so. Non è come "La fabbrica di cioccolato" di Tim Burton, pero' ricorda molto "Flash Dance". Adesso, dopo molti anni di lavoro, spesso notturno, inizia a essere un pò stanco e non si fa mancare qualche acciacco, di cui potersi lamentare, al telefono con sua sorella, rimasta a galleggiare sull'isola dei Giganti di Monte Prama. Lo fa sempre sul filo dell'ironia e del sarcasmo leggero, imparato negli anni di collegio dai Salesiani. La maggiore delle figlie, Alexia, è diventata medico e poi chirurgo. Come le altre sorelle, è una persona dolcissima, capace di grandi slanci e dotata di grande passione per il proprio lavoro. A volte riusciamo anche a fermarci assieme per pranzo. In genere è, più che altro, uno spuntino veloce. Oggi, il caso ha voluto che la mia amica Alyna, non avesse voglia della solita passeggiata fino alla trattoria, e quindi ha convinto Alexia a stare con noi, per mangiare una fetta di pizza napoletana. Così, durante la pausa, abbiamo scoperto un'altra dote della primogenita. Per mezzora, non ha mai smesso di parlare e raccontare di sè. Sono riuscito a fermarla, solo quando ho fatto presente che avremmo dovuto riprendere il lavoro, lamentandomi del fatto che il mio nuovo incarico, era piuttosto impegnativo, pure se gratificante.  "Non tutte le strade sono dritte, caro dottore", ha sentenziato con grande tenerezza. E' stato bello sentire quella frase, così piena di simbolismo. Ho riprovato una sensazione, che mi ha riportato alla mia vecchia casa da studente universitario, in viale Dante. Ho ricordato quella stessa sensazione, avuta nel sentire le parole della mia amica Pierina, stremata dai preparativi di un esame ostico, come Patologia Medica. La ricordo ancora benissimo, poggiata al davanzale, dove coltivava il suo basilico, impugnando un coltellaccio da cucina. "Perchè, devi sapere, che nella vita, ci sono giorni d'estate e giorni d'inverno". Adesso potete capire perchè, un istante dopo, ho voluto salutare la mia amica Alyna, ricordandole l'affettuoso invito della cuoca, davanti alle polpette della mensa della scuola materna di Santorino: "preferisci quelle che vuoi".

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