martedì 8 maggio 2012

il racconto ritrovato

Capita a tutti. In questi giorni uso molto il mio notes, ma lo uso piu' per comunicare, che per scrivere. Dipenderà anche dal fatto che non trovo (o non cerco) gli spazi di silenziosa lettura, che mi consentono di poter raccogliere i pensieri. Ogni tanto riesco a fermarmi, per raccogliere qualche piccolo frammento lasciato dentro la valigia da viaggio. Oggi ne ho trovato uno piuttosto breve. L'ho citato ricordando il mio professore di italiano e latino, secondo cui, ero uno straordinario "contafrottole". Ho citato tempo fa,  il mio maestro di italiano e questo ricordo in particolare, dedicandolo a una persona speciale.
"E cosi' ti racconto una storia. Baunei è un paese costruito sul fianco di una vallata, originata da una parte franata di un altopiano. Se attraversi tutto il paese, trovi una strada fatta solo di tornanti. Se la percorri tutta, ti trovi all'improvviso, davanti a quello che chiamano "il golgo".  E' un altopiano incredibile: totalmente piatto e sterminato. Pochi cespugli e i pochi alberi servono a circondare una radura.  Se ti fermi a guardare, ti accorgerai che al centro di quella radura, ci sono rocce aguzze, che sembrano spuntare dalla terra polverosa.  E invece...no.  C'è un vuoto in mezzo a quelle rocce.  Se ti avvicini, piano piano ti accorgi che quel vuoto è molto piu' profondo di quanto ti aspetti. E se guardi, cercando di scorgere il fondo.... non ci riuscirai! E se getti una piccola pietra, non sentirai nulla. E se fissi quel vuoto, sentirai la vertigine. E se leggi una scritta sulla pietra, scoprirai che nel 1972, un ragazzo tedesco, preso dalla vertigine, ha deciso di lasciarsi andare per sempre. E se continui a fissare quel vuoto, ti sembra di capire quel ragazzo. E se ti dicono che non è vero.  Se ti giurano che è stata una semplice disgrazia, tu non ci credere. Ma ascolta quello che dice Sebastiano Incollu di Baunei:  nessuno cade dentro "la voragine" per disgrazia. Neppure la fanciulla che doveva essere sacrificata e per la quale, poco distante, fu costruita la chiesa bianca che domina tutto l'altipiano."
Le storie non sono mai come ci sembrano. Non sono neppure come sono. Ognuno di noi le ricorda come le preferisce. E poco importa se le ricordiamo del tutto diverse da come gli altri le ricordano.

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