Il mio primo ricordo della neve, è un cortile imbiancato. E' anche il mio primo pupazzo, bianco e altissimo, come può esserlo per un bambino di 4 anni. Una gigantesca palla di neve, con gli occhi di pietra e un rametto per sorridere. Un cortile tutto bianco, se non per il nero degli abiti di mia nonna. E' strano che tra i ricordi di quella nevicata, non ci sia il ricordo del freddo. Tutte le giornate di neve, dovrebbero essere fredde, anzi freddissime.
Una mia amica, sostiene che la neve sia bellissima da guardare, ma troppo fredda per giocarci. Io non riesco a crederci, perchè da sempre, me l'immagino vestita di nero, rotolare in mezzo al bianco di un giardino d'inverno. Sono sicuro che se ci provasse, non smetterebbe più, fino a ritrovarsi ferma in mezzo agli alberi, distesa, a sorridere. Credo che gli alberi non smetterebbero di guardare il sorriso da bambina, felicemente perduta nella neve. E magari, qualche fiocco di neve, scenderebbe a baciarla.
Perchè certe nevicate, sono diverse dalle altre. Ci cammini in mezzo, e sei sicuro che quei fiocchi non ti bagneranno. Non resisti a infilare i tuoi scarponi in quella morbida nuvola bianca. Non puoi evitare di dare la forma a una gigantesca palla di neve, con gli occhi di pietra e un rametto per sorridere.
Perchè certe nevicate, sono diverse dalle altre e tu, devi solo evitare di guardare il riflesso nelle vetrine, per non scoprire che ora, sei più alto del tuo primo pupazzo di neve.
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