sabato 18 marzo 2023

Il Controllo


Il più grande errore che vedo, da presbite, nella scuola, credo sia il Controllo. 

Non quello sui programmi, nè  quello dei presidi o dei vari ministri e ministeri. Neppure quello, a volte traballante di insegnanti, professori, maestri. Tantomeno quello auspicato da alcuni, temuto da altri, sul pensiero degli allievi.

Vedo invece quale differente effetto produca nei giovani, quel malvagio ritrovato della tecnica, che consente a un presunto genitore (n.1 o n.2 poco importa) di accedere in tempo reale al registro di classe e persino a quello del professore. 

Una semplice password -spesso il nome del gatto di casa - e immediatamente si penetra nella vita scolastica dei propri figli.  Istantaneamente si può conoscere il ritardo in entrata, il comportamento, la distrazione, magari lo sberleffo troppo rumoroso fatto al compagno di banco, tradotti nella nota di demerito.

Ma soprattutto, l’accesso alle caselle dei voti assegnati  ai compiti in classe o peggio ancora nell’ interrogazione del mattino. 

Quest’ultima è la vera deriva post-umana. 

Perché davvero, le insufficienze, i voti pessimi (giusti o ingiusti) del singolo studente, in passato venivano raccolti dalla comunità dei compagni di classe. Lo studente copriva con il mantello della finta spensieratezza, mimetizzava la delusione e si concedeva con una morbida omissione, quei giorni necessari a metabolizzare la frustrazione, se non addirittura a rimediare all’inciampo. Quel ritardo nelle comunicazioni era vitale nell’ ammortizzare delusioni o rimbrotti.  

Oggi questo spazio di autodeterminazione e di responsabilità è stato sottratto ai nostri ragazzi, che spesso ne pagano le conseguenze. Non con un riposo senza cena. Ma con una zavorra di ansia. Che di questi tempi è già abbondante di suo.

lunedì 23 gennaio 2023

Archivio 57 - Sant'Embolo, pensaci tu.

 (Prima pubblicazione 8 marzo 2022)

Cosa vuoi che sia per te, Signore?
Una semplice e minuscola pallina di grasso,
che può lasciare il luogo in cui è rimasta ferma
per molti anni.
Non piangerebbe tanto, nello staccarsi dalle pareti
che l'hanno accolta fin da quando aveva iniziato 
la sua formazione.
Seguirebbe curiosa il flusso che la portasse in giro
per quell'universo, fatto di miliardi di altre
minuscole forme rotondeggianti.

Cosa vuoi che sia per te, Signore,
farla giungere nel luogo in cui il Destino l'attende.
E farla fermare, come un bambino che cade nel pozzo.
Che non può più scendere, ma neppure essere 
riportato in superficie.

Solo una cosa ti potrei chiedere, Signore.
Che sia un pozzo scavato nella testa di Vladimir.
E che io possa dare un nome a quella pallina.
Embolo.

lunedì 2 gennaio 2023

Il trentuno del villaggio

Il trentuno del villaggio.


C’è un senso di  solitudine, nella fine dell’anno.

Quell’ultimo giorno abbandonato, 

lasciato solo da tutti gli altri giorni, andati via.


Fate compagnia al signor Trentuno.

Fategli compagnia, con le vostre voci.  

Chiamatelo, anche se avesse un altro nome.




Il lunedì del nuovo anno.


Vi regalo un mondo intero, 

perché possiate cercare e raccogliere 

i vostri ricordi, uno ad uno.


Mentre io volgerò il mio sguardo altrove, 

per non ritrovarne alcuno. 

Così da poter sopravvivere a essi.

martedì 27 dicembre 2022

Stanco Natale (Repeat of 2016)

 

(Prima pubblicazione domenica 25 dicembre 2016)

rockstar

Che lavoro, che mi sono ritrovato a fare. 

Da ragazzino, smilzo e dinoccolato, sognavo di fare il cantante rock. Anzi, proprio la rockstar. Non m’interessava neppure suonare uno strumento. Mi bastava sognare di essere un frontman: quello a cui le ragazze lanciano reggiseni e altri tipi di underwear. Mi piaceva l'idea di essere riconosciuto ovunque, di viaggiare in ogni parte del mondo. Lavorare di notte, fare le ore piccolissime, dopo i concerti. Passare da una casa all'altra. Se non addirittura, dover uscire da una finestra, evitando fidanzati gelosi. Avrei scelto con cura giacche particolari, che magari avrebbero fatto tendenza o che sarebbero state imitate e indossate da uomini e bambini. Felici di poter recitare il mio personaggio. Le mie canzoni sarebbero state successi planetari. Ogni volta tirate fuori per ascoltarle e cantarle, nelle riunioni di famiglia o nelle Feste. Con un pò di fortuna, sarei potuto diventare un mito. Quasi un personaggio leggendario. Tanto da fare dubitare qualcuno, della mia stessa esistenza, se non addirittura, della mia eventuale morte. Come Elvis. 
Ho sempre sentito dire che il futuro si avvera, ma non nei modi che ci aspettiamo. E così è stato anche per il mio destino. Faccio tournee molto brevi, ma intense. Ormai sono conosciuto nell'intero pianeta. Direi persino in ogni Regione, in ogni casa. Il mio modo di vestire e le mie giacche in particolare, sono inconfondibili. Con gli anni, come tutti, ho messo anche un pò di pancia, ma questo non impedisce ai miei fans, di fare la mia imitazione, magari con un cuscino sotto la camicia. Anche la barba stile Woodstock, è diventata bianca, quasi a contrastare il mio colorito rossiccio. D'altronde non ho il problema di dover uscire dalle finestre, quanto di entrarci. Qualcuno che non tollera il mio successo, ha persino inventato la leggenda metropolitana che io m'infili dentro i camini. Come Mel Gibson in "Arma letale". Ma questo non mi preoccupa: certuni come il Signor Bartolini, hanno persino colorato i loro tir dello stesso colore del mio mezzo originario
Alla fine, devo dire comunque, che il mio lavoro mi piace. Trasportare e consegnare oggetti delicati, per clienti soddisfatti, in ogni parte del mondo, in tempi rapidissimi. Siamo leader indiscussi, salvo qualche vecchio tradizionalista Svedese o Norvegese. Anche il mio nome d'arte lo immaginavo leggermente diverso. Pensavo a qualcosa tipo  "Klaus Kinski". Ma alla fine mi sono ritrovato solo come Klaus. 
Santa.

martedì 6 dicembre 2022

Pre-sentimenti

 (Prima pubblicazione 16 novembre 2015)  (Incredibile, vero?)

Illusi.
Sognanti.
Abbiamo davvero creduto che la guerra fosse fatta di divise colorate, medaglie scintillanti, canzoni e fanfare urlate al ritmo di tamburi e trombe squillanti.
Qualcuno ci doveva risvegliare.
Qualcuno ce lo doveva fare ricordare.
Che la Guerra è la Paura. Unica e riconoscibile ovunque. La stessa che un tempo faceva stare acquattati sotto il legno marcio di una trincea. E che oggi, allo stesso modo, fa restare ranicchiati sotto il tavolino di un bar. Come soldati in attesa del prossimo assalto. Con il telefono in mano, così come i soldati tenevano in tasca la foto sgualcita della loro famiglia. Unico segno dell'essere vivi.

(Cercate questa vecchia notizia, cercate il video e capirete)

sabato 3 dicembre 2022

Politicamente (s)corretto ("fallo tecnico").

Ripubblico il pensiero del 16/09. L'ho ripensato nel vedere un vecchio ex giocatore di basket, di 50 anni, che si mette a giocare (non per diletto) contro i ragazzini di 16 anni.
Esiste l'università della terza età. Ma è  giusto che esista il basket. 
Della terza età.

"Eppure dovevamo pensarci.
Fin da quando la Vita ingannatrice, si mostrava a noi lunga e durevole.
Fin da quando qualcuno iniziò a descrivere con ammirazione 
gli splendidi quarantenni.
Poi gli splendidi cinquantenni.
Fino a Brad Pitt, splendido settantenne.
Senza neppure renderci conto, trovandoci a meravigliarci
per uno splendido ottantenne.
Ma stupiti e irritati del fatto che fosse diventato fiacco e stonato.(Cit. Placido Domingo)"

mercoledì 30 novembre 2022

venerdì 16 settembre 2022

Razio-na-menti

I
Il razionamento è già iniziato.
Da giorni ne parlavano continuamente.
Avvisavano che a ottobre avremmo dovuto aspettarcelo.
Invece hanno già iniziato, i Poteri Forti.
Già da qualche giorno la luce va via prima.
Alle otto di sera è già buio.


(Cit.Righeira)



II
Eppure dovevamo pensarci.
Fin da quando la Vita ingannatrice, si mostrava a noi lunga e durevole.
Fin da quando qualcuno iniziò a descrivere con ammirazione 
gli splendidi quarantenni.
Poi
gli splendidi cinquantenni.
Fino a Brad Pitt, splendido settantenne.
Senza neppure renderci conto, trovandoci a meravigliarci
per uno splendido ottantenne.
Ma stupiti e irritati del fatto che fosse diventato 
fiacco e stonato.


(Cit.Placido Domingo)



III
Disegno il contorno di lettere vuote
che restano senza suono
e accompagnano parole silenziose.

Musa immobile di versi illeggibili.

Righe invisibili, che ricoprono spazi
occupati da scritte trasparenti.


(Cit.Anna Oxa)





Anatomo-fisio-patologia

 Da tempi non sospetti, ritengo che il dubbio sulla funzione della ghiandola pineale, vada sciolto. 
È rimasto incompleto il suo sviluppo naturale. Era certamente previsto che, ogni volta che il soggetto dicesse una cretinata, la ghiandola stessa si rigonfiasse leggermente. 
Fino al punto in cui, superato un tot delle cretinate dette, la ghiandola pineale esplodesse, determinando il decesso del soggetto stesso.
Mi pare evidente, che paghiamo oggi le conseguenze del mancato completo sviluppo di questa preziosissima componente del cervello umano. 

martedì 12 luglio 2022

Au tu (corso rapido per poco-facenti musicali)

 

In questi tempi così cupi, 

vi porto con me

 in un gioco classico

 per chi si occupa di musica pop.

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Impegnatevi ad ascoltare con leggerezza, un minuto di questo primo link a YouTube.

https://youtu.be/knzDT7-7HEg

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Non andate via.

Provate a sentire il primo minuto e mezzo di questo secondo link a YouTube.

(Senza chiedervi troppo cosa c'entri, ascoltate la musica) 

https://youtu.be/XW2LoRqikWI

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Resistete, adesso e cercate di riconoscere il fil-rouge che vi porta questo terzo link a YouTube.

https://youtu.be/LNBjMRvOB5M

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Ci siete riusciti?

Bene. Avete riscoperto una delle più geniali trovate musicali, ironiche e per quei tempi, quasi iconoclaste (oggi sarebbe stato un rischio per i leoni da tastiera che avrebbero urlato alla blasfemia)


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Ora  potete spingervi oltre:

Come prima, ascoltate con leggerezza dal minuto 2,10 per un minutino, la musica del video su questo link a YouTube.

https://youtu.be/KqrY3G2mwjY


E adesso, seguite con il vostro migliore orecchio, i punti al minuto 1,40 / poi  2,10, e ancora 3,30. di questo vecchio video sempre sul link a YouTube.

https://youtu.be/4k9oUGk8C2w


Due storie senza paragone, ma il divertimento (e l'effetto) è assicurato.